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Vivere a contatto con la natura fa bene a mente e fisico

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Sono diversi gli studi che dimostrano quanto la natura o un determinato paesaggio influenzino le nostre emozioni, dalla rabbia alla gioia.  Vivendo in città siamo sempre sotto stress e spesso non ce ne rendiamo conto, ma le luci, i palazzi, la folla, la pubblicità, il traffico, sono tutte condizioni che mettono a dura prova il nostro sistema nervoso.
Certo, vivere in città comporta tanti vantaggi ma è uno sforzo per il nostro fisico. Abbiamo vissuto gran parte della nostra vita da esseri umani immersi nella natura, sin dalla preistoria, ma con il passare del tempo ci allontaniamo sempre di più da essa. L’Onu indica che il 50% della popolazione mondiale vive in zone metropolitane e la percentuale è sempre in aumento, e questo comporta una maggiore cura per il design delle città che devono assicurare le maggiori condizioni. Ad esempio la presenza di alberi e di elementi naturali in città ha un’azione rilevante sulla salute.
Una ricerca olandese ha dimostrato anni fa che vivere a meno di un chilometro da un’area verde è protettivo per malattie cardiovascolari, respiratorie, per il mal di testa o per i disordini intestinali, ma soprattutto per ansia e depressione. Il sistema psicologico è quello che ottiene maggiori benefici. Il verde permette di recuperare energia dallo stress causato dalla vita frenetica che viviamo in città. Per cui nei quartieri con più natura si rafforzano le emozioni positive, la stima e l’autocontrollo.
Frances Kuo, dall’Università dell’Illinois, afferma tra l’altro che dove c’è più verde i rapporti di vicinato sono migliori e le persone sono più aperte e socievoli. Questo benessere incide anche sull’economia: ad esempio, una casa in prossimità di giardini o parchi ha maggior valore di una immersa completamente nel traffico urbano, oppure le persone spendono più denaro nei negozi presenti sui viali alberati perché si sentono più rilassati.
Se si esce dalla città è ancora meglio. Andando in campagna ad esempio si è più rilassati e ciò si riscontra molto nei parametri fisiologici come la frequenza cardiaca e la pressione. A determinare queste condizioni sono in parte delle molecole rilasciate dalle piante (fitoncidi) che esercitano un’azione diretta sul sistema immunitario.
La psicologia sperimentale ha scoperto che esiste una preferenza dell’occhio umano per la tonalità del verde, per le forme delle chiome degli alberi e per gli spazi aperti. Tutto ciò conferma quello che la pratica dello yoga e il buddismo affermano da millenni: la contemplazione della natura rigenera le risorse psico-emotive. Quando osserviamo un paesaggio colmo di vegetazione andiamo a rilassare la corteccia prefrontale che è quella che ci permette di stressarci, in poche parole.
Per cui ad oggi si cerca di disegnare le città in modo che in esse ci sia più natura possibile. Un esempio ne è Singapore che nonostante la sua alta popolazione cerca sempre di rimanere in equilibrio tra struttura urbana e natura.
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