Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
In Spagna il numero dei maiali è cresciuto in modo spropositato. Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Ambiente spagnolo, è la prima volta che il numero di suini allevati – 50 milioni – supera quello degli abitanti che è di quasi 47 milioni.
Inoltre i dati diffusi dimostrano che dal 2013 ad oggi il numero dei maiali è cresciuto di nove milioni di esemplari, elemento che ha fatto emergere nuove preoccupazioni riguardo il negativo impatto ambientale dell’industria suina che nel Paese iberico produce più di 4 milioni di tonnellate di prodotti e che lo scorso anno ha generato ben 6 miliardi di euro di profitti.
Persino The Guardian ha lanciato l’allarme, dal momento che i maiali consumano grandi quantità di acqua al giorno – circa 15 litri ciascuno – e quindi la sola industria suina usa complessivamente più acqua delle città di Saragozza, Siviglia e Alicante messe insieme, in una nazione che ha attraversato diversi periodi di siccità.
Oltre a questo, la numerosa popolazione di maiali è la quarta fonte di gas serra inquinanti nel Paese – dopo trasporto, produzione di elettricità e industria in generale – e secondo il parere di diversi ambientalisti i nitrati prodotti dagli scarti degli animali stanno iniziando a inquinare le falde acquifere.
La Spagna quindi, detiene il primato europeo nell’allevamento suino, risultato di una profonda riorganizzazione del settore avviata sin dalla metà degli anni novanta, quando scientemente venne scelto di seguire il modello americano di sviluppo integrato.
Purtroppo l’industria suina è anche da tempo al centro di scandali e inchieste a causa di numerose frodi nell’attribuzione del nome del prosciutto pregiato detto” jamón ibérico de pata negra” (o de bellota) che può essere venduto a diverse centinaia di euro al chilogrammo: essendo la lavorazione di questo prodotto molto lenta e accurata e poiché la domanda di mercato supera di molto l’offerta, sono stati rilevati numerosi casi di truffe da parte degli allevatori.
A tutto questo sta cercando rimedio il governo spagnolo con lo studio di alcune norme che riescano a regolare meglio il settore dell’industria suina e il suo impatto sull’ambiente, un progetto iniziato anni fa ma mai portato a termine da alcun governo sinora.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.