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The Ferragnez: l’amore ai tempi dei social network

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Habemus “The Ferragnez”: la fashion blogger Chiara Ferragni e il cantante Fedez sono diventati marito e moglie. Il matrimonio più social e chiacchierato dell’anno è stato finalmente celebrato lo scorso 1° settembre tra cifre da capogiro, dettagli trash al punto giusto, grandissima attesa e partecipazione da parte dei 20 milioni di follower totali della coppia (14,7 per lei e “appena” 6 per lui). Ah dimenticavo,  a seguire le nozze c’erano anche i 21 mila iscritti al fan club del piccolo Leone Lucia Ferragni, il pargolo della coppia, che ad appena 5 mesi è già una piccola star. E – ne sono certa – qualche sbirciatina di nascosto alle foto e ai video pubblicati dagli sposi e rimbalzati dalle principali testate nazionali (e non solo) l’avranno data anche molti di coloro che garantiscono di non avere la più pallida idea di chi siano i novelli marito e moglie.
Vi stupirà che un portale come Felicità Pubblica, che si occupa di grandi temi come l’ambiente, l’immigrazione, la povertà o la disabilità – solo per citarne alcuni – dedichi il proprio editoriale settimanale alla Blonde Salad e al suo tatuatissimo coniuge. Ma a nostro avviso non è possibile catalogare il matrimonio dell’anno a puro e semplice argomento da gossip.  The Ferragnez è infatti un fenomeno che merita di essere, se non capito, quanto meno conosciuto e analizzato.
Se consideriamo che l’Italia conta 60 milioni di abitanti, ciò significa che le persone, pardon i follower, che si lasciano “influenzare” dalla coppia, in termini di numeri, equivalgono a circa un terzo della popolazione italiana. Senza dubbio molti dei contatti della Ferragni arrivano dagli Stati Uniti, dove la fashion blogger più famosa del mondo da anni ha scelto di vivere, ma il risultato poco cambia.
Se da un lato esperti di tutto il mondo mettono in guardia dai rischi della sovraesposizione mediatica, soprattutto quando si parla di bambini, dall’altro che chi, come appunto Chiara e suo marito Fedez, hanno scelto di vivere la propria vita in vetrina. Di loro è possibile sapere tutto, dall’outfit del giorno (del resto parliamo pur sempre di una fashion blogger) alla prima ecografia del piccolo Leone, passando per le scene familiari più intime, scadute a volte nell’esibizionismo assoluto. E che dire del matrimonio? Ovviamente spettacolarizzato sin dalla proposta di nozze, avvenuta come da tradizione in ginocchio e con tanto di anello, ma davanti a migliaia di persone che stavano assistendo a un concerto del  rapper milanese.
Due frivoli e famosi giovani con le manie di protagonismo? Troppo riduttivo se si da una sbirciatina ai conti in banca dei Ferragnez che hanno saputo “vendere” le proprie vite in una maniera talmente furba da fare invidia ai principali esperti di marketing di tutto il mondo. Secondo le stime più attendibili, infatti, la coppia guadagnerebbe circa 20 milioni di euro all’anno: una fortuna accumulata anche e soprattutto grazie ai social, se si considera che ogni post della Blond Salad vale circa 11 mila euro.
Era inevitabile, quindi, che anche il matrimonio dell’anno si trasformasse in un grande evento mediatico con tanto di brand e hashtag The Ferragnez con cui gli sposi hanno personalizzato tutto, dalle camicie dello sposo alle scarpe della sposa passando addirittura per un intero aereo dell’Alitalia utilizzato per raggiungere il paese siciliano scelto per il sì che, ironia della sorte o forse no, si chiama proprio Noto. E lo sarà ancora di più da questo primo settembre in poi dal momento che si stima che il fashion wedding porterà in città un aumento delle presenze turistiche del 10-15%, pari a circa 2 milioni di euro all’anno in più.
Inevitabile, per un evento del genere, la corsa alla sponsorizzazione che ha permesso alla coppia di risparmiare – si fa per dire – sul vestito Dior per la cerimonia e su quello Prada per la festa pre-cerimonia della sposa, sull’abito Versace dello sposo, sulle mascotte in peluche raffiguranti i Ferragnez fornite da Trudi e, ovviamente, sull’aereo della compagnia di bandiera italiana, che ha puntato proprio sulla bella influencer per rilanciare il proprio marchio.
A completare gli eccessi della cerimonia un vero e proprio luna park per festeggiare con gli invitati dopo le nozze e addirittura le tazze personalizzate ispirate al ben più chic Royal Wedding.
E chissà cosa avrà pensato del matrimonio dell’anno il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, che nei giorni scorsi ha tuonato contro la moda di sposarsi nella città di San Francesco, annunciando una stretta sui matrimoni dei non residenti.
Ma lì si parla di riti religiosi e – fortunatamente – Gesù non ha bisogno dei social network per essere il più grande influencer degli ultimi 2000 anni.
The direttorez
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