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Sono tredici i beni immobili inutilizzati nel Sud Italia che accedono alla fase finale del bando di Fondazione Con il Sud.
Quella in corso è la quarta edizione del bando storico-artistico e culturale “Il Bene torna comune” promosso per la valorizzazione di immobili inutilizzati o usati in modo parziale nelle regioni del Sud del nostro Paese e rivolto alle organizzazioni del Terzo settore; l’ottica è di poterne ottenere un uso collettivo e di restituzione alla collettività attraverso attività socio culturali sostenibili.
Pertanto fino al 25 ottobre prossimo sarà possibile presentare proposte di valorizzazione dei 13 immobili che hanno avuto accesso alla fase finale, presentando i progetti attraverso la piattaforma Chàiros di Fondazione con il Sud.
Sempre sulla piattaforma sarà possibile consultare la documentazione relativa ad ogni bene e reperire i contatti dei referenti per fissare eventuali sopralluoghi e ricognizioni.
Inoltre tutte le informazioni saranno disponibili sul sito di Fondazione Con il Sud e sul sito dedicato e creato appositamente per Il Bene torna comune.
Sono state ben 145 le candidature presentate in totale e tra i 13 edifici ammessi alla fase finale è possibile trovare tra gli altri un mulino con frantoio del 13° secolo in provincia di Salerno, un convento carmelitano del 18° secolo in Salento, un ex carcere in provincia di Catania, un teatro all’aperto in provincia di Palermo e altri luoghi che vengono illustrati sui diversi siti sopra elencati. Più in generale, le Regioni interessate sono: Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Per questi immobili è già stata firmata la convenzione con i proprietari (9 sono di proprietà pubblica e 4 privata) che prevede la cessione del bene alla comunità locale per almeno 10 anni con regolare contratto.
Le organizzazioni del Terzo settore interessate, in partenariato con enti pubblici o privati del territorio (a eccezione dei proprietari degli immobili stessi,) potranno presentare, come spiegato sopra, i loro progetti di valorizzazione. A disposizione ci saranno 4 milioni di euro di risorse private.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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