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L’incendio che ha devastato la Grecia continua a restituire le sue vittime, chi è scampato alla furia delle fiamme ha paragonato l’avvenimento a un autentico inferno dalle dimensioni apocalittiche. L’ultimo bilancio ufficiale è implacabile: 79 vittime accertate, 550 feriti tra cui 16 bambini in gravissime condizioni. Tuttavia le autorità greche temono che i numeri saranno ben più pesanti, arrivando a un centinaio di morti e considerando il forte vento che impedisce ai vigili del fuoco di domare l’immenso rogo che ha messo in ginocchio le due foreste che circondano Atene.
Nello specifico l’evento ha riguardato l’Attica orientale, alle porte della capitale, dove un incendio di probabile natura dolosa è partito da diverse zone per essere successivamente alimentato dai venti e dalle temperature molto elevate. In questo momento i vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta, cercando segni di vita tra le case ormai carbonizzate e in particolare tra le località turistiche di Neos Voutsas e Mati, nei pressi di Rafina, il secondo porto della regione di Atene.
La tragedia più grande è toccata a Mati, una zona dalle dimensioni ridotte dove i greci sono soliti andare in villeggiatura durante questo periodo dell’anno. In questa parte di Grecia è toccato assistere a qualcosa di terribile: 26 persone – probabilmente della stessa famiglia o parte dello stesso gruppo di amici – sono morte mentre cercavano una via di fuga.
Il mare ha rappresentato una condanna per cinque persone, morte annegate ma allo stesso tempo è stato una salvezza per centinaia di persone che hanno trovato una via di fuga raggiungendo la spiaggia e tuffandosi in acqua. Nel corso di sole 24 ore in Grecia si sono verificati 47 incendi che hanno riguardato anche le località di Corinto, Chania e Creta.
Il premier greco Alexis Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e chiesto aiuto all’Unione Europea. L’Italia ha risposto mettendo a disposizione due Canadair ma anche gli altri Stati si sono dichiarati disposti a intervenire, tra cui Canada, Usa, Spagna, Croazia, Cipro, Turchia e Israele mentre se ne aggiungono via via di nuovi.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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