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“Pedalare attraversando la nostra bella Italia con i suoi borghi, siti archeologici, strade storiche e monumenti favorisce forme di turismo sostenibile che valorizzano gli itinerari storici, culturali e ambientali proposti”.
Questo è il modo di viaggiare proposto dal MiBACT e dal MIT attraverso il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche. Progetto, questo, che proprio tre giorni fa Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per voce del sottosegretario Michele Dell’Orco, nella Conferenza unificata con le Regioni, ha convalidato con lo stanziamento complessivo di 361,78 milioni di euro incoraggiando la cosiddetta mobilità “dolce” e un’ulteriore attrattiva legata alle due ruote a pedali e al turismo sostenibile.
Lo schema di decreto è pronto e individua i criteri di ripartizione delle risorse stanziate nel 2015 e nel 2016, disciplinando la progettazione e quindi realizzazione delle opere. Nello stesso, si prevede anche la costituzione di un tavolo permanente di monitoraggio per la verifica del raggiungimento degli obiettivi.
Ora, per la ripartizione delle risorse stanziate, si attende solo l’invio da parte delle Regioni degli studi di fattibilità, finanziati con circa 5 milioni di euro nel maggio 2017. Ci auguriamo che questo invio avvenga il prima possibile così da rendere realtà questo Sistema nazionale delle ciclovie turistiche.
Parliamo di oltre 6 mila chilometri di percorsi dolci e di qualità riservati in esclusiva ai viaggi non motorizzati user friendly, rispettosi dell’ambiente, del paesaggio, con segnaletica e servizi ad hoc. Un ciclismo non professionistico rivolto a tutti. L’idea iniziale è ispirata al progetto EuroVelo, corridoi ciclistici che attraversano tutta l’Europa.
Dal Grab di Roma, il Grande raccordo ciclabile, alle Ciclovie del Sole e del Vento (Verona-Firenze e Venezia-Torino); dalla ciclovia dell’Acquedotto pugliese a quelle del Garda, della Sardegna e della Magna Grecia; e poi la ciclovia Tirrenica, la ciclovia Adriatica e la Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia.
Si tratta di un importante investimento economico per il nostro Paese perché punta sulla mobilità sostenibile e in particolare sulla ciclabilità ma soprattutto su una forma di fruizione turistica del territorio che potrebbe incrementare i posti di lavoro oltre che le opportunità economiche per i territori attraversati dalle ciclovie.
Un progetto trasversale, condiviso e sostenuto da diverse forze politiche, e finalmente attuato.
Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
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