Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Cosa c’è di più bello che giocare con l’acqua! E soprattutto d’estate quando il caldo afoso e torrido non ti fa respirare!
Per i bambini l’acqua è un elemento di gioco e di divertimento che fa vivere sensazioni piacevoli, conoscere ed esplorare. E’ affettività, emozione, ricordo, quindi affascina perché scorre, si trasforma, bagna, rinfresca, pulisce, disseta… ma soprattutto il contatto dà piacere e benessere, fa scoprire rumori, colori, sensazioni…
Ma non tutti i bambini possono godere di questi momenti felici e allora Gordon Hartman a San Antonio, in Texas, ha pensato una cosa meravigliosa: ha aperto il Morgan’s Inspiration Island, un parco acquatico per bambini disabili senza badare alle barriere architettoniche, il primo parco giochi acquatico dell’inclusione.
A ispirare Hartman, già proprietario del Morgan’s Wonderland, è stata la figlia disabile di 23 anni. L’esperienza maturata nell’ambito familiare lo ha aiutato a immaginare un luogo in cui persone con diversi tipi di disabilità possono giocare fianco a fianco. «Il nostro obiettivo è fornire la migliore esperienza possibile per gli ospiti in un ambiente aperto a tutti, sicuro, confortevole e non affollato. Morgan’s Inspiration Island non è un parco per soli ragazzi disabili ma è un luogo per tutti, è un posto dove abbattere le barriere perché tutti possono divertirsi insieme» ha dichiarato il fondatore del parco, che ha collaborato con dottori, insegnanti, terapeuti e genitori per cercare di creare un’estensione del suo parco acquatico che potesse accogliere i ragazzi con disabilità, siano esse fisiche o cognitive.
Ma come funziona?
Tra i giochi, coloratissimi e fiabeschi, ci sono piscine attrezzate con zampilli d’acqua, cannoni, geyser, tende di pioggia e un percorso ‘tortuoso’ da affrontare su un battello. Inoltre, anche se gli accessi sono limitati, all’interno vi sono delle aree più silenziose e tranquille create per chi non ama molto il rumore o ha bisogno di prendersi una pausa dal caos.
Il parco, inoltre, mette a disposizione dei genitori braccialetti che, grazie alla geolocalizzazione, permettono di rintracciare i loro figli e carrozzine impermeabili che si possono noleggiare gratuitamente. Ogni parte del parco è accessibile in sedia a rotelle e la temperatura dell’acqua può essere regolata affinché anche i clienti più freddolosi siano accontentati. Le carrozzine impermeabili sono state realizzate in collaborazione con i ricercatori della Pittsburgh University: tra i modelli proposti, la novità è la ‘PneuChair’, una carrozzina che si aziona usando l’aria compressa anziché le tradizionali batterie. Fattore che la rende più economica e più veloce da ricaricare. Con l’aria compressa, infatti, bastano solo 10 minuti rispetto alle ore richieste dalle batterie. Nel parco i ragazzi possono giocare con l’acqua senza bisogno di barriere avendo comunque un occhio di riguardo per le loro esigenze, tipiche di chi ha una disabilità e quindi deve fare i conti con l’ambiente circostante quando si muove.
Ma non è finita qui, il parco è anche rispettoso dell’ambiente. Infatti è stato costruito pensando a come, attraverso un complesso sistema di filtraggio, sia possibile risparmiare sui consumi di acqua. Eccellente operazione di marketing e rispetto per i bambini diversamente abili: il Texas sembra, per un volta, uno Stato progressista. Immaginiamo che vedere il sorriso e la gioia di queste persone sia la ricompensa giusta per un progetto così nobile e ambizioso!
Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
Prev Post
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.