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Se adotti dei cani randagi paghi meno tasse, l’esempio toscano

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Una bellissima iniziativa riguardante i cani randagi ospiti del canile arriva da Roccastrada, un piccolo paese in provincia di Grosseto. Qui è stata infatti lanciata la campagna Fatti adottare. Più affetto, meno tasse, per incoraggiare le adozioni. Chi lo farà potrà godere di una vantaggiosa riduzione della Tari (la tassa sull’immondizia comunale) fino al 70%.

Com’è facile intuire, questa iniziativa si rivolge naturalmente a tutti quei cittadini in regola con il pagamento delle tasse e che naturalmente non abbiano subito delle condanne per reati commessi contro animali. Non è però possibile adottare cuccioli con meno di un anno di vita e per una ragione molto semplice: trovano più facilmente una collocazione, al contrario dei cani più anziani.

Grazie a questa buona iniziativa, nel corso di due anni, sono stati adottati circa 20 randagi, come ha precisato il sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola che ha sottolineato anche come in tal modo i cittadini abbiano potuto godere di un ribasso della Tari del 50 e del 70% a seconda dei casi.

Si tratta di un progetto ben studiato e che ha riscosso successo, al punto che attualmente sono in molti i Comuni che stanno pensando di seguire l’esempio della piccola realtà toscana. Una buona prassi cominciata nel 2015 dopo l’approvazione di uno specifico regolamento e in seguito rilanciato con la collaborazione della Lega nazionale per la difesa del cane e dell’Avrai (Associazione volontari Ribolla animali indifesi). Tutte queste realtà, in modo sinergico, hanno dato vita a eventi di sensibilizzazione presso tutta la comunità e in particolare nelle scuole, soffermandosi molto sulle problematiche del maltrattamento e dell’abbandono dei cani.

Le agevolazioni sulla Tari permangono per tutta la vita del cane ma, naturalmente, e come è giusto che sia, sono previsti controlli sulla condizione dell’animale. In prima istanza è richiesto un certificato di buona salute del cane e comunque vengono fatte delle verifiche sulle buone intenzioni di chi adotta.

Si tratta di una risposta concreta al randagismo e in generale è una buona prassi perché aiuta chi adotta ad affrontare più serenamente le spese del mantenimento del cane.

Non possiamo che auspicare che anche gli altri Comuni d’Italia seguano questo esempio.

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