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Apriamo le braccia al mondo, anzi apriamo le strade alla disabilità! Anche una persona seduta sulla sedia a rotelle ha il diritto di “esplorare il mondo”.
E’ questo il pensiero di Carlo Rossetti, che attualmente è il presidente onorario dell’Associazione Italiana Sindrome Atassiche A.I.S.A., e che nel 1991 ha lasciato l’attività lavorativa a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni fisiche derivanti proprio da questa patologia. Il suo impegno nel sociale, che oltre all’A.I.S.A. lo vede coinvolto in varie attività e associazioni, si è concretizzato nell’ultimo periodo nel progetto dal nome “Le Strade di Adam. Accessibilità fruibile, sport, cultura e tempo libero no-limit” (qui il sito). Un’iniziativa che in queste settimane è stata lanciata anche sulla piattaforma di crowdfunding Eppela. Grazie a questo progetto, molte associazioni no-profit cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla disabilità, cercando di far aprire le strade di parchi e giardini storici e le porte di edifici monumentali, luoghi di culto e musei a chi vive il disagio delle barriere architettoniche.
Questo progetto è nato, appunto, per poter creare una parità a livello di accessibilità fisica, ma anche psicologica, perché se ad un disabile non creiamo opportunità per poter vivere in piena autonomia, anche psicologicamente avrà dei limiti e quindi delle barriere.
Il progetto “Le Strade di Adam” vuole dare un messaggio ben preciso: incoraggiare le persone ad aprire i propri cuori, soprattutto ad aprire gli occhi, vedendo che, purtroppo, c’è ancora qualche limite, e tramite questo progetto, si vuole favorire l’inclusione dei disabili. Tutto questo, viene fatto attraverso un format web di 12 puntate, dove la nostra bellissima nazione, diventa una grande ed unica madre, facendo da portavoce e creando un rapporto di amicizia con la diversità, aiutando queste persone ad avere una vita piena di arte e cultura.
Il progetto “Le Strade di Adam”, che si compone di 6 appuntamenti di cui 5 ripresi in video, ha dato l’opportunità alle persone affette da atassia (disturbo che comporta la progressiva perdita della coordinazione muscolare) di visitare dei luoghi di storia e cultura. Ma il progetto è stato utile anche per sperimentare e controllare, l’accessibilità nei musei, chiese, luoghi d’arte e paesaggi. Tutto questo è stato possibile grazie all’Associazione A.I.S.A. e ai tanti volontari che hanno reso possibile questo sogno. I posti visitati sono gli scavi di Ostia Antica, i Fori Imperiali, l’isola di Mozia, i giardini di Ninfa – non presente nel video -, il Museo di Piana delle Orme ed infine la città di Assisi.
Il merito di questo progetto, come già anticipato, è dell’A.I.S.A. Lazio Onlus, un’associazione di volontariato che ha gruppi promotori nelle province di Viterbo e Frosinone, collabora alle iniziative nazionali sulle atassie ed è parte della consulta regionale del volontariato, del CESU (centro servizi del volontariato) e del FISH Lazio (Federazione Italiana Superamento Handicap). La realtà no-profit nasce con l’idea di promuovere il superamento delle barriere culturali legate alla disabilità, cercando di favorire la piena libertà e indipendenza per i portatori di handicap.
Quanto alla campagna di crowdfunding, i fondi raccolti verranno utilizzati per affrontare altre sette uscite per aggiungere altri video e sensibilizzare così l’opinione pubblica sulle tematiche dell’accessibilità e fruibilità. La somma verrà utilizzata per spese caselli autostradali, carburante, noleggio minibus per disabili con conducente, eventuali biglietti di ingresso per volontari e accompagnatori, assicurazioni infortuni, guide e mezzi ausiliari, pettorine per gruppi, rimborso spese per la realizzazione locandina evento e web serie Lsd Adam, pranzi al sacco.
Sono nata a Chieti il 21 agosto 1982. Mia mamma mi ha raccontato che quel giorno i tetti vennero scoperchiati letteralmente dalle case e le strade furono allagate dall’alluvione; quel giorno anche il tempo aveva capito chi stava vendendo al mondo. Sono sempre stata una ragazza fuori dalle righe, le mode non sono mai state un problema, perché quello che mi passava per la testa indossavo o facevo. Ho frequentato l’IPSCT F.P. Michetti di Pescara, perché amo il turismo in tutte le sue sfaccettature. Sono una persona curiosa così, il 3° anno di superiori, decisi di iscrivermi a un corso di fotografia con Photoshop, vincendo il primo premio per aver presentato la miglior foto rappresentativa contro l’inquinamento a Pescara. Nel 2001 mi sono diplomata come tecnico e operatore del turismo, prendendo anche una qualifica in marketing e qualità dell’impresa. Appena diplomata sono partita per la Francia in camper con degli amici, perché ero curiosa di vedere le città e le persone, le loro abitudini, da Nizza a Cannes e devo dire che è stata la cosa più emozionante che abbia mai fatto. Tornata, ho iniziato a lavorare come commessa d’abbigliamento, poi ho fatto la cassiera, la barista, ma nei miei pensieri c’è sempre stata la voglia di scrivere. Oggi finalmente ho anche la possibilità di farlo. Amo il giornalismo non solo per la notizia ma anche per le curiosità e tutto quello che lo circonda, così come amo la musica, i viaggi ma soprattutto la creatività e imparare sempre di più.
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