Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
In diverse città del mondo sono stati avvistati improvvisamente alcuni pinguini nei posti più impensati: una trovata di Greenpeace per lanciare una nuova campagna.
Figuriamoci la meraviglia e lo stupore degli abitanti di città come New York, Londra, Seul o persino Buenos Ayres e Sydney, dove i graziosi uccelli non si erano mai visti e dove del resto sarebbe per loro difficile vivere, essendo la specie più acquatica in assoluto che però non vola. Tanto più che i pinguini in questione erano corredati di valigie ed in procinto di partire.
Presto svelato il mistero: i pinguini sono in realtà sculture realizzate in Germania e la loro presenza è collegata al lancio di una nuova spedizione della nave Arctic Sunrise di Greenpeace nell’Oceano Antartico dal nome #ProtectAntarctic e i pinguini vicino alla Casa Bianca, alla Sagrada Familia di Barcellona o alla Sydney Opera House indicano appunto le strade per l’Antartide.
Greenpeace in realtà punta alla creazione della più grande area protetta della Terra: una zona di 1,8 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Weddell, nell’Oceano Antartico. Questa area, infatti, è oggetto di una proposta di protezione promossa dall’Unione Europea e la questione verrà presa in esame nel prossimo mese di ottobre dalla Commissione sull’Oceano Antartico (CCAMLR).
La nuova campagna ha assunto come simbolo un pinguino poiché è la specie più a rischio in quella zona. Frida Bengtsson, che ne è a capo, spiega: «Questo santuario sarà un rifugio sicuro per pinguini, balene e foche, e permetterà di interdire l’attività dei pescherecci industriali che stanno facendo man bassa del krill, il minuscolo crostaceo su cui si basa la catena alimentare dell’Oceano Antartico».
La missione della nave Arctic Sunrise – che per tre mesi ospiterà a bordo scienziati e ricercatori – sarà lo studio in profondità dei fondali del Mare di Wendell, grazie a un sottomarino di cui è equipaggiata. Gli scienziati potranno così identificare ecosistemi marini che non conoscono, trovare probabilmente nuove specie di piante e animali, compresi coralli e alghe. Se queste ricerche avessero successo, fornirebbero un’ulteriore prova della necessità di protezione dell’area.
Conclude infatti Bengtsson: «L’Oceano Antartico può sembrare lontano, ma quello che succede laggiù è cruciale per il nostro futuro. Quando i governi si incontreranno ad ottobre, avranno l’opportunità di creare la più grande area protetta sulla Terra. Facciamo in modo che accada».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.