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Riforma del Terzo settore: il punto di Bobba e Poletti

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La Riforma del Terzo settore inizia a dare i suoi frutti, anche se mancano ancora alcuni importanti passaggi da mettere a punto. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato ieri in conferenza stampa dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba, in occasione della presentazione del primo censimento permanente sulle istituzioni non profit attive in Italia, promosso dall’Istat.

Un documento che riporta dati davvero incoraggianti. E’ già, perché basta dare un’occhiata ai numeri per notare che il Terzo settore ha subito una piacevole accelerata negli ultimi anni. L’Istat fotografa oltre 336 mila istituzioni non profit a fine 2015 (+10% rispetto al 2011), 789 mila dipendenti e 5,5 milioni di volontari (rispettivamente +15% e +16% rispetto al 2011). Quasi l’80% opera grazie all’apporto di volontari. Fra le istituzioni non profit, l’85,3% è costituito da associazioni (riconosciute e non). Le cooperative sociali sono il 4,8% delle istituzioni ma raccolgono più di metà dei dipendenti (52,8%), quota anch’essa in crescita rispetto al 2011 di circa 5 punti percentuali. I dati Istat hanno confermato il profilo territoriale del non profit, rilevando una maggiore concentrazione nel Nord Italia, dove è presente più della metà delle unità. Nel dettaglio, Lombardia e Veneto risultano le regioni con la presenza più consistente di istituzioni, con quote rispettivamente al 15,7% e all’8,9%. In ogni caso, rispetto al 2001, l’Istat sottolinea anche un leggero incremento nelle regioni del Centro-Sud. Infine, uno dei dati più significativi presentati ieri riguarda il lavoro, con l’aumento del 32,2 % di enti non profit che offrono occupazione.

Dopo aver snocciolato i dati del censimento dell’Istat, Poletti e Bobba hanno, dunque, fatto il punto su quanto fatto in tema di Riforma del Terzo settore e relativi decreti attuativi, e quanto resta ancora da fare per completare l’iter.

«L’intento del Governo con questa riforma», hanno ricordato Bobba e Poletti, «è stato duplice: da un lato si è voluto procedere alla razionalizzazione della legislazione affinché rispondesse pienamente al dettato dell’articolo 118 della Costituzione volto a ‘favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidarietà’. Dall’altro, si è inteso definire con maggiore chiarezza il ruolo delle istituzioni nel rapporto con in soggetti e le organizzazioni di Terzo settore».

Un lavoro che ha impegnato molto il governo, a cominciare proprio dal sottosegretario Bobba, ma con grandi soddisfazioni sia da parte dei governatori che di chi opera nel Terzo settore. E’ proprio per questo che, ha ricordato il ministro Poletti: «anche se siamo in fase di conclusione di un mandato legislativo e di governo, noi continuiamo a sviluppare la nostra attività fino all’ultimo giorno».

Finora i provvedimenti adottati sono: l’atto di indirizzo del 13 novembre 2017 del ministro Poletti per l’individuazione degli obiettivi generali, delle aree prioritarie di intervento e delle linee di attività finanziabili attraverso il Fondo per il Terzo settore; il decreto direttoriale del Ministero sulla disciplina dei criteri di selezione e di valutazione e sulle modalità di assegnazione ed erogazione dei finanziamento (a fine 2017 sono stati ammessi al finanziamento 78 progetti per un importo complessivo di quasi 34 milioni); il decreto del ministro del Lavoro che stabilisce la disciplina attuativa per accedere ai contributi per l’acquisto di ambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali; il protocollo di intesa tra Ministero, Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Agenzia del Demanio e Anci; il decreto di nomina del comitato di gestione della Fondazione Italia Sociale; gli accordi di programma con tutte le Regioni e le provincie autonome per il sostegno delle organizzazioni; la circolare interpretativa con le prime indicazioni su questioni di diritto transitorio inerenti al Codice del terzo settore; il Dpcm della Presidenza del Consiglio per istituire la Cabina di regia interministeriale di coordinamento della riforma.

Tra i provvedimenti in fase di elaborazione, invece, ci sono: il Dpcm di definizione dell’accesso al riparto del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche degli enti destinatari del contributo; gli atti normativi di attuazione del decreto legislativo sull’impresa sociale e il decreto interministeriale relativo alla fruizione del credito d’imposta da parte delle Fondazioni di origine bancaria, che finanziano il sistema dei Centri di servizi per il volontariato.

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