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“Medicina per l’anima”, come ben diceva l’iscrizione sulla porta della Biblioteca di Tebe.
I libri e la lettura sono il nettare del nostro sapere, della nostra fantasia e della nostra curiosità. Ed è proprio agli amanti di questo mondo straordinario che è stato dedicato l’evento Più libri più liberi, che si è svolto nello scorso fine settimana presso la Roma Convention Center, la nota Nuvola di Fuksas. La manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione, ha ospitato più di 500 editori di tutta Italia e ha consentito a grandi e piccini di conoscere autori del calibro di Luis Sepulveda, Paul Beatty, Michael Zasoorian e tantissimi altri.
Al centro dell’attenzione durante la kermesse letteraria, il ruolo della piccola e media editoria indipendente, che si sta facendo sempre più strada, con risultati anche più importanti (nelle dovute proporzioni) del grande mercato editoriale; a dirlo, è proprio un’indagine realizzata dalla Nielsen Company per l’AIE (Associazione Italiana Editori), che ha registrato le prestazioni positive dei libri propositi dai piccoli e medi editori, sia nelle vendite di copie, che nelle fatturazioni.
Ottimi, in particolare, i dati relativi alla crescita della piccola editoria (quei marchi editoriali indipendenti che vendono sotto i 16 milioni di euro a prezzo di copertina), che oggi occupa il 39% del mercato generale e che registra uno sviluppo nettamente superiore rispetto ai grandi editori che vanno molto più lentamente. Ricardo Franco Levi, presidente della AIE, si è detto molto fiero del risultato ottenuto, perché l’editoria italiana si sta muovendo molto bene e perché sempre di più la fiera romana Più libri più liberi sta diventando un appuntamento importante per dare voce all’editoria piccola e media. Per il terzo anno di seguito, infatti, si registra un andamento in crescita sia per il fatturato, che per le copie vendute. Il 2017 è dunque l’anno dell’uscita dalla crisi: troviamo un +1,5% di fatturato, il -1% delle copie vendute (ma si attende il boom natalizio. Fin qui tutto bene, ma se togliamo la grande distribuzione dove i piccoli e medi editori sono minimi, i dati sono leggermente differenti: +2,9% valore del mercato complessivo del cartaceo e +0,5% sono le copie vendute.
Il totale delle vendite complessive, dunque, non è dei più rosei, ma è proprio dai piccoli e medi editori che gli addetti ai lavori si aspettano uno slancio. Il presidente del Gruppo Piccoli editori AIE, Diego Guida, ha ricordato, infatti, che i piccoli e i medi editori sono uno dei settori più innovativi dell’editoria italiana, che spaziano in nuovi generi, nuove letterature a livello internazionale e nuovi autori, e questo potrà in un futuro aiutarli a crescere sempre di più.
Non meno importante in questa edizione, la presenza di una mostra fotografica dal nome Zurumbàtico del fotografo venezuelano Luis Cobelo e Dear Japanese del fotografo Miyuki Okuyama, incentrata nello spazio The Photo Book Cloud.
Sono nata a Chieti il 21 agosto 1982. Mia mamma mi ha raccontato che quel giorno i tetti vennero scoperchiati letteralmente dalle case e le strade furono allagate dall’alluvione; quel giorno anche il tempo aveva capito chi stava vendendo al mondo. Sono sempre stata una ragazza fuori dalle righe, le mode non sono mai state un problema, perché quello che mi passava per la testa indossavo o facevo. Ho frequentato l’IPSCT F.P. Michetti di Pescara, perché amo il turismo in tutte le sue sfaccettature. Sono una persona curiosa così, il 3° anno di superiori, decisi di iscrivermi a un corso di fotografia con Photoshop, vincendo il primo premio per aver presentato la miglior foto rappresentativa contro l’inquinamento a Pescara. Nel 2001 mi sono diplomata come tecnico e operatore del turismo, prendendo anche una qualifica in marketing e qualità dell’impresa. Appena diplomata sono partita per la Francia in camper con degli amici, perché ero curiosa di vedere le città e le persone, le loro abitudini, da Nizza a Cannes e devo dire che è stata la cosa più emozionante che abbia mai fatto. Tornata, ho iniziato a lavorare come commessa d’abbigliamento, poi ho fatto la cassiera, la barista, ma nei miei pensieri c’è sempre stata la voglia di scrivere. Oggi finalmente ho anche la possibilità di farlo. Amo il giornalismo non solo per la notizia ma anche per le curiosità e tutto quello che lo circonda, così come amo la musica, i viaggi ma soprattutto la creatività e imparare sempre di più.
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