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La parola chiave è dialogo, ed è questa che aprirà le porte della terza edizione del Festival delle Letterature migranti dal 4 all’8 ottobre, a Palermo. Un incontro culturale per il quale saranno previsti 150 ospiti, almeno 100 incontri e coinvolti ben 19 luoghi diversi del capoluogo siciliano e che vuole promuovere l’essenza squisitamente migrante della letteratura.
Gli autori, siano essi scrittori o giornalisti, registi o fotografi, artisti in senso ampio, sono coloro che ci permettono quotidianamente di comprendere la realtà e i fatti, attraverso immagini e narrazioni, cronache o reportage. Senza gli autori e l’arte del narrare, con ogni probabilità noi saremmo all’oscuro di tutto e al tempo stesso molto emotivamente più lontani dai drammi di popoli che non conosciamo o conosciamo per sentito dire, da usi e costumi che l’ignoranza ci fa percepire come pericolosi; non sapremmo e non sentiremmo forse nel profondo la necessità di una pace tra culture diverse che può trasmettersi solo attraverso il dialogo. Gli autori sono il ponte tra un mondo che non conosciamo, e comunque non dall’interno, e un mondo che dovremmo conoscere perché è lo stesso che abitiamo tutti. Ecco il senso del Festival delle Letterature migranti ed ecco come sostanzialmente viene rovesciata un’ottica: gli autori provenienti da tutti gli angoli del Pianeta non racconteranno le migrazioni come una condizione straordinaria ma come un fatto ordinario, chiaro, parte integrante della vita e della storia di ogni popolo.
Proprio per il carattere estremamente innovativo della kermesse, il programma sarà fittissimo, tra letture, workshop, incontri nelle scuole, presentazione di libri e proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, musicali e proiezioni cinematografiche. Il tutto legato da un filo conduttore ineludibile: la mobilità intesa come un diritto, punto d’incontro, dialogo e pace, tra culture diverse.
Al Festival delle Letterature migranti parteciperanno italiani, noti e meno noti, così come autori provenienti da tutti i Paesi del mondo. Solo per fare qualche nome, saranno presenti Frank Westerman (giornalista e scrittore olandese), lo scrittore ceco Patrik Ouredník, il pianista iraniano Ramin Bahrami, lo psicologo Fabrice Olivier Dubosc.
In questo senso, per meglio comprendere l’ampia struttura del Festival, è utile consultare il sito di riferimento e scegliere i programmi da seguire.
Importante sottolineare come l’evento dedichi ogni anno uno spazio agli studenti di tutte le età, nella consapevolezza che educare le menti quanto prima sia uno strumento fondamentale per costruire una strada lastricata di dialogo, condivisione, conoscenza e pace. Quest’anno, in collaborazione con Palermo Baby Planner, il Festival aprirà una sezione riservata ai piccoli amanti della lettura. Ci saranno le due scrittrici per l’infanzia Annamaria Piccione e Sofia Gallo, e il 6 ottobre a Piazza Bellini tutti gli studenti potranno prendere parte alle attività promosse dal collettivo artistico Giocherenda i cui membri sono giovani rifugiati. Un connubio perfetto che da un lato è puro laboratorio di narrazione, dall’altro educazione all’interculturalità e alla cittadinanza attiva.
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