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Scadenza: 28 febbraio 2018.
Quanto abbiamo giocato da bambini? Con le bambole, i trenini, i lego, lo yo yo e poi la corda, la campana, la palla…
Il gioco, infatti, è considerato una delle attività più importanti per lo sviluppo dei bambini. Come spiega Elisabetta Rossini, dello Studio di consulenza familiare Rossini-Urso e co-autrice del libro “I bambini devono fare i bambini“: «Il gioco è fondamentale perché è il modo in cui i bimbi conoscono il mondo e crescono. Non è qualcosa che riempie dei vuoti tra un’attività e l’altra, ma è l’attività per eccellenza che loro utilizzano per scoprire tutto ciò che li circonda».
E’ significativo per il suo sviluppo intellettivo perché, quando gioca, il bambino riesce a sorprendere se stesso e attraverso la sorpresa acquisisce nuove modalità che gli consentono di relazionarsi con il mondo esterno.
Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive, relazionali e sociali. Quindi sviluppa la creatività, sperimenta le capacità cognitive, dà vita allo sviluppo della sua personalità; inoltre il gioco favorisce lo sviluppo della memoria, dell’attenzione, favorisce la concentrazione, la capacità di confronto. Poi a livello sociale, il gioco si manifesta attraverso tre stadi: gioco solitario, tipico nei bambini di pochi mesi di vita dove manca l’interazione sociale; gioco parallelo (dal primo al terzo anno di vita) dove si assiste a un momento di aiuto reciproco anche se si tratta di gioco individuale; gioco sociale (quattro/cinque anni) che corrisponde all’inizio del periodo scolastico, laddove c’è una maggiore interazione sociale.
E il tema del Premio Giotto La Matita delle Idee 2017/2018, dal titolo “SCUOLA IN GIOCO ovvero imparare giocando”, vuole sottolineare proprio l’importanza che l’elemento ludico-esperienziale ha nel percorso formativo dei bambini della scuola dell’infanzia e primaria. L’educazione e la formazione passano spesso dall’utilizzo di elementi ludici e si è riconosciuto che l’elemento esperienziale facilita l’apprendimento che unito all’elemento ludico moltiplica l’assunzione di competenze in modo più rapido e efficace.
La Matita delle Idee è, quindi, un premio che vuole dar voce alla scuola attraverso la partecipazione di un team liberamente scelto e composto da docenti, educatori e bambini. Guardiamo la scheda.
SCHEDA | |
OBIETTIVI | Finalità del premio è quella di dare a ogni scuola l’opportunità di esprimersi creativamente formulando proposte innovative utili alla loro missione. |
DESTINATARI | Giotto si rivolge a insegnanti e alunni di tutti gli istituti scolastici della scuole dell’infanzia e primarie del territorio nazionale. La partecipazione avverrà in forma collettiva (scuola, gruppi o classi) e l’eventuale vincita sarà attribuita alla scuola di appartenenza. Bisognerà rappresentare un gioco insieme in unica tavola, un gioco volto all’apprendimento e di loro invenzione, oppure da loro adattato e utilizzato con i propri alunni. E se non è presente già nel cassetto, potrebbero inventarlo: si chiede di progettare, pensare, scrivere, dipingere, schizzare, visualizzare, realizzare un poster che lo raffiguri. |
REGOLAMENTO | La partecipazione al concorso è gratuita e il bando non ha finalità di lucro. I progetti presentati dovranno essere costituiti da: n. 1 poster di dimenzione max 100×140 cm.; n. 1 breve relazione con la decrizione della meccanica del gioco e le finalità educative e didattiche conseguite (formato A4); max 2 facciate di 2000 battute cadauna. Potrà contenere disegni, immagini, o commenti raccolti dagli alunni esplicativi del percorso progettuale. n. 1 modulo di partecipazione scaricabile dal sito all’interno del proprio profilo (vai su Iscriviti). Si precisa che i progetti potranno essere sviluppati da un team liberamente composto dalla scuola stessa tra il personale insegnante e gli alunni. |
PROCEDURE | L’iscrizione al concorso dovrà avvenire dal 5 giugno 2017 al 22 febbraio 2018 registrandosi sul sito www.lamatitadelleidee.it, prerogativa obbligatoria per la partecipazione. Gli elaborati, invece, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24 del 28 febbraio 2018 a: Centro Coordinamento – Concorso La Matita delle Idee – La Fabbrica _ Via Bernardino Lanino, 5 – 20144 Milano. Il plico dovrà contenere il poster, la relazione e il modulo di partecipazione. Gli elaborati saranno sottoposti a valutazione da parte di una Giuria di Qualità. |
PREMI | 1° Premio: Giotto Fila realizzerà all’interno di un’aula della scuola un laboratorio artistico di max. 25 mq dove alunni e insegnanti potranno scatenare la propria fantasia, struttura del valore di € 25.000 che sarà realizzata ascoltando le necessità e le richieste della scuola. Inoltre saranno forniti i materiali di consumo per colorare, disegnare, modellare. 2° Premi Speciali: i progetti dal 2° al 6° classificato saranno premiati con una fornitura di prodotti Giotto-Fila e Canson per un valore di circa € 2.000. Inoltre i primi 6 progetti selezionati dalla giuria verranno ulteriormente premiati con 6 Minibiblioteche Fabbri. La comunicazione ai vincitori sarà effettuata da Fila Spa entro il 9 aprile 2018. 3° Premi Speciali assegnati dal pubblico: tutti gli elaborati pervenuti, non premiati dalla giuria, saranno pubblicati sul sito www.lamatitadelleidee.it e potranno essere votati dal pubblico dalle ore 08.00 del 16 aprile alle ore 23.59 del 2 maggio 2018. I primi 3 classificati (ovvero i primi 3 elaborati che avranno ottenuto il maggior numero di voti) potranno aggiudicarsi una fornitura completa di prodotti FILA. Per votare, basta collegarsi al sito www.lamatitadelleidee.it e compilare il form con i dati richiesti e la password elaborata dal votante. Seguire poi le istruzioni. La comunicazione dei 3 vincitori sarà effettuata da FILA spa entro l’11 maggio 2018. |
INFO | Per informazioni e approfondimenti sul concorso sarà necessario inviare una email a info@lamatitadelleideee.it o contattare il numero verde 800 452 662 dal lunedì al venerdì 9.00/13.00 – 14.00/18.00. Visionare il nuovo Blogzine FILA dedicato a docenti e famiglie “Diario creativo” – www.diariocreativo.it. |
Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
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