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Quando lo stipendio non basta: l’Italia dei lavoretti

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È un’Italia che annaspa, a fine mese non riesce a far quadrare i conti e un lavoro a tempo pieno o indeterminato non bastano. Per questo il 27% dei lavoratori italiani arrotonda anche con altri incarichi e lavoretti e, tra questi, il 41% si serve di app o piattaforme online. Questo è quanto emerge dal Rapporto Coop2017 che ha dedicato spazio anche ai cosiddetti “Gig Worker”. Ne fanno parte i “pony” che trasportano cibo a domicilio o chi, ad esempio, ha scelto di gestire profili o siti di aziende sui social network.

Dall’analisi risulta che la maggioranza di questi lavoratori è di sesso maschile (54%) ed ha un’età compresa tra i 20 e i 39 anni. Tuttavia, si tratta di impieghi che nella maggioranza dei casi non sono molto remunerativi: il 65% dichiara di guadagnare al massimo 50 euro al mese, il 18% da 50 a 100 euro.

Solo i più fortunati o particolarmente capaci (14%) arrivano a intascare da 100 a 500 euro, mentre solo il 2% arriva ai 1.000 euro e l’1% supera quest’ultima cifra.

Lavoretti, insomma, che nella maggioranza dei casi rendono pochissimo e, proprio per questa ragione, chi li svolge ne fa più di uno nella speranza di poter mettere insieme una cifra che arrotondi stipendi bassi o comunque insufficienti a mantenere la propria famiglia.

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