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Scadenza: 9 novembre 2017.
“Si tratta di un Bando molto importante – annuncia la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – non solo in termini di stanziamento ma anche di impatto sul sistema nazionale della ricerca. L’obiettivo principale è infatti quello di incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato promuovendo la creazione di reti per la ricerca, di filiere nazionali che siano coerenti con le dodici aree di specializzazione intelligente scelte a livello nazionale…… È un investimento che guarda al rafforzamento del Paese, anche in un’ottica di competizione internazionale che contribuisce a rafforzare una società e un’economia basate sulla conoscenza ”.
Parliamo quindi di Cluster tecnologici nazionali per i quali il nuovo avviso mette a disposizione 497 milioni di euro, a valere sul PON Ricerca e Innovazione e sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, per la concessione di agevolazioni a favore di progetti di ricerca industriale e, in misura non preponderante, di sviluppo sperimentale nelle 12 Aree di specializzazione individuate dal Programma Nazionale della Ricerca (PNR) 2015-2020. Di questi, 393 milioni di euro sono destinati alle Regioni del Mezzogiorno (quelle meno sviluppate e in transizione) e 104 milioni di euro alle Regioni del Centro-Nord. Si sottolinea che tali Cluster Tecnologici Nazionali sono stati promossi allo scopo di generare piattaforme di dialogo permanente coerenti con le priorità di “Horizon 2020” e abbracciano settori che vanno dall’agrifood a un consumo intelligente dell’energia, dalla mobilità sostenibile alla salute ecc. tutti utili al potenziamento dello scenario economico-produttivo per la competitività del nostro Paese.
Ora entriamo nel dettaglio del bando invitando i nostri lettori,vista la peculiarità dell’Avviso, di fare riferimento al testo originale in quanto i contenuti sono puramente informativi.
SCHEDA | |
OBIETTIVI | Concessione di agevolazioni a favore di progetti di ricerca industriale per incentivare le collaborazioni fra pubblico e privato promuovendo la creazione di reti per la ricerca, filiere nazionali e stimolare un ecosistema favorevole allo sviluppo “bottom up”. |
BENEFICIARI | a) Imprese (PMI e Grandi Imprese), partecipanti in forma singola o associata; b) Università; c) Enti pubblici di ricerca; d) altri Organismi di ricerca pubblici e privati; e) Amministrazioni Pubbliche; f) ogni altro soggetto, in possesso dei requisiti previsti dal bando, ai sensi dell’articolo 5 comma 1 del D.M. 593/2016. Si precisa che la domanda di partecipazione dovrà essere presentata nella forma del Partenariato pubblico-privato costituito da almeno un soggetto di diritto pubblico e da almeno un soggetto di diritto privato. Inoltre il Partenariato pubblico-privato dovrà altresì prevedere la partecipazione di almeno una PMI e di un soggetto di cui alle lettere b) e c) su indicate. A seguire, ciascun Soggetto Proponente può partecipare a un numero massimo di 2 Partenariati pubblico-privati per ognuna delle 12 Aree di specializzazione e dovrà indicare il Soggetto Capogfila del progetto. |
AREE DI SPECIALIZZAZIONE |
Precisiamo che ogni area contempla specifici settori di intervento utili per la redazione della domanda di partecipazione. |
REQUISITI DEI PROGETTI | 1. Ciascun progetto deve prevedere un totale di costi complessivi ammissibili compresi tra un minimo di 3.000.000,00 di euro e un massimo di 10.000.000,00 di euro. 2. L’ammontare totale dei costi ammissibili di Ricerca Industriale deve prevalere sull’ammontare totale dei costi ammissibili di Sviluppo Sperimentale e una quota non inferiore al 20% dell’ammontare totale dei costi ammissibili deve essere sostenuta direttamente da Università e/o Enti Pubblici di Ricerca. 3. Le attività progettuali realizzate dai soggetti proponenti dovranno essere svolte nell’ambito di una o più delle proprie unità operative ubicate nelle Regioni meno sviluppate e/o nelle Regioni in transizione, in una misura pari ad almeno l’80% del totale dei costi ammissibili esposti in domanda. 4. La durata massima del Progetto non deve superare i 30 mesi, prorogabile una sola volta e per un massimo di ulteriori 6 mesi. 5. Ciascun progetto deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione. 6. Il progetto dovrà essere elaborato obbligatoriamente in lingua italiana e in lingua inglese e dovrà contenere un numero massimo di 100.000 caratteri e un numero massimo di 60 pagine. |
SPESE E COSTI AMMISSIBILI |
Gli incentivi sono concessi nella forma del contributo alla spesa (v. art. 6 del bando):
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PROCEDURE | Le domande dovranno essere presentate tramite i servizi dello sportello telematico SIRIO http://roma.cilea.it/Sirio, a partire dalle ore 12 del 27 luglio 2017 e fino alle ore 12 del 9 novembre 2017. Allo stesso indirizzo dal 27 luglio 2017 è possibile registrare la propria utenza, consultare le guide sull’utilizzo dei servizi offerti dallo sportello telematico e scaricare la documentazione necessaria per la partecipazione. Dopo la presentazione delle domande, le stesse saranno stottoposte a valutazione tecnico-scientifica e successivamente a valutazione economico-finanziaria per ciascuna delle 12 aree di specializzazione, affidata a un panel di esperti che, secondo specifici criteri dettati dal bando, attribuiranno punteggi di merito procedendo poi alla pubblicazione delle graduatorie. |
INFO | Il Responsabile del Procedimento è il Dirigente dell’Ufficio II – Direzione Generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca. All’indirizzo http://roma.cilea.it/Sirio a far data dal 27 luglio 2017 potranno essere inviate eventuali richieste di informazioni. |
Arrivata dalla Puglia in Abruzzo nel 1988, da allora vivo felicemente a Pescara con i miei figli, Davide e Luna, e mio marito. Ho realizzato i miei studi a Barletta frequentando prima il Liceo Scientifico Statale e, in seguito, un Corso parauniversitario in Servizi Sociali. Questo primo approccio professionale al sociale e alle sue tematiche ha segnato la mia vocazione: aiutare le persone in stato di bisogno/difficoltà offrendo soluzioni e opportunità di benessere comune. Anche la formazione professionale ha avuto un ruolo considerevole nel mio percorso lavorativo. Dalla collaborazione, prima, con una importante agenzia formativa piemontese a quella successiva, per undici anni, con un’agenzia a partecipazione pubblica, ho perfezionato le mie competenze in attività di coordinamento, monitoraggio e valutazione anche di progetti complessi a valere su finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Da qualche mese, insieme ai miei amici e colleghi, sto vivendo una nuova sfida: Social Hub, società cooperativa con una forte vocazione all’economia civile oltre che alla consulenza e ai servizi all’impresa. Quale migliore opportunità per tornare al mio mondo sociale?
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