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La guerra non è un gioco e quando qualcuno spara, qualcun altro viene ferito davvero. Il calcio invece, oltre ad essere uno sport, è anche un gioco che unisce, crea amicizie e legami indissolubili. E può capitare a volte che due acerrimi nemici possano di punto in bianco ritrovarsi compagni nella stessa squadra di calcio. Questa volta però non parliamo dei sostenitori o dei giocatori di due squadre rivali, ma di ex nemici che la guerra se la sono fatta davvero. Sono gli ex guerriglieri e le vittime del conflitto che per oltre mezzo secolo ha insanguinato la Colombia e che ora, in tempo di pace, finalmente torneranno a sorridersi, incoraggiarsi a vicenda e stringersi la mano grazie allo sport.
Nel Paese sudamericano è nata la “Fútbol y Paz Construyendo País” all’indomani dell’accordo di pace raggiunto nell’ambito della guerra decennale tra Governo colombiano e Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). L’accordo di pace siglato nel Paese sudamericano un anno fa da Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, e Rodrigo Lodrono, detto Timochenko, comandante delle Farc ha portato anche a questo risultato che vedrà il calcio riunire un popolo diviso troppo a lungo.
Saranno tre le squadre che nasceranno nell’ambito del progetto e che indosseranno le uniformi, una bianca e una blu con il logo della Fondazione e una colomba, simbolo di pace: una maschile con l’ambizione di giocare nella seconda divisione del campionato professionistico colombiano, una squadra femminile e una giovanile under 20.
«Il calcio è un linguaggio universale, in grado di unire. Può essere anche un motore in grado di trasformare la società», ha commentato Félix Mora Ortiz, presidente della società sportiva. «Vogliamo aprire uno spazio di dialogo, vincolando tutti gli attori del passato conflitto: ex guerriglieri delle Farc, cittadini vittime del conflitto e loro familiari, profughi che hanno lasciato la loro casa a causa del conflitto, cittadini delle zone maggiormente colpite della guerriglia».
In questo momento la società è a caccia degli sportivi che comporranno le squadre all’interno delle “zonas veredales”, gli accampamenti protetti dove sono accolti gli ex guerriglieri delle Farc in vista del loro reinserimento nella società. L’obiettivo è disputare la prima partita il prossimo 21 settembre, un giorno simbolico dal momento che in Colombia si celebra la Giornata della Pace.
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