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Giornata della Terra, conoscerla per salvarla

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La nostra prima casa, la madre di tutte le madri, ciò che rende possibile la vita e che è una forma di vita a sua volta, senza di essa nulla sarebbe possibile. La Terra, quella che glorificava San Francesco nei suoi cantici e la stessa che stiamo distruggendo, giorno dopo giorno. Oggi è la sua Giornata mondiale e più che mai in questo 2017 è necessario parlarne, tornare ancora una volta a spiegare quanto sia necessario difenderla perché questo è il nostro Pianeta, l’unico che abbiamo.

La Giornata, giunta ormai alla sua 47^ edizione, è dedicata al tema dell’alfabetizzazione su ambiente e clima, argomenti prioritari che necessitano di una consapevolezza globale. Solo attraverso una seria educazione ambientale è possibile agire in maniera diretta sulle leggi e le politiche che verranno intraprese nei prossimi anni dai Governi. I tasselli fondamentali di questo processo sono tutti gli abitanti del Pianeta, chiamati a un’azione di responsabilità a partire dalla conoscenza.Conoscere per diffondere consapevolezza, e poi trasmettere ai propri figli e alle generazioni future le stesse conoscenze, lo stesso approccio risoluto che serve a fare in modo che problemi gravissimi quali il surriscaldamento globale, l’inquinamento, il rispetto per l’ambiente non vengano mai trascurati.

Per questa ragione in tutto il mondo sono previste iniziative alle quali siamo chiamati tutti a partecipare e, là dove la nostra presenza dovesse rendersi fisicamente impossibile, siamo chiamati a documentarci, istruirci, conoscere.

A Roma, oggi, sabato 22 aprile, a partire dalle 16 si terrà la Marcia per la scienza che inizierà dal Pantheon per arrivare a Campo de’ Fiori, di fronte alla statua di Giordano Bruno. Più o meno attraverso queste modalità, la Marcia si farà in tantissime altre città del mondo con un fondamentale obiettivo: sostenere la ricerca e ribadire l’importanza dell’indipendenza della scienza. Serve infatti che quest’ultima sia libera di compiere studi, cercare soluzioni che servano alla salvezza del Pianeta, parallelamente a serie politiche di tutti i Governi del mondo.

L’invito della Giornata è un atto simbolico ma al tempo stesso utilissimo, restituire alla Terra qualcosa, dopo tutto ciò che le abbiamo sottratto. E quindi si chiede di piantare un albero o un seme, avendo cura della pianta finché essa non sarà autonoma, esattamente come faremmo per un bambino. Un gesto che è un’assunzione di responsabilità ma anche una risposta contro i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la deforestazione e l’impoverimento del suolo.

A questa Giornata ha voluto partecipare attraverso un’iniziativa concreta anche la Nasa, con “Adotta il Pianeta”. L’Agenzia spaziale americana ha praticamente diviso la Terra in 64.000 porzioni dando la possibilità a chi vuole di adottarne un pezzo. Il sito assegna ai partecipanti un’area casuale di cui fornisce tutti i dati scientifici che i satelliti Nasa sono in grado di intercettare sull’ambiente adottato, quindi dalla vegetazione, alla possibile fauna, fino alla qualità dell’aria. Un’iniziativa davvero originale, proposta come un gioco però educativo. Sappiate che però salvare la Terra, questo no, non può essere un gioco.

 

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