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Il fundraising tra comunicazione reale e digitale

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Il fundraising funziona se prima funziona la comunicazione. Saper raccontare, saper chiedere, saper ringraziare, saper rendicontare sono parti fondamentali della raccolta fondi. Gabriele Granato e Ivano Russo sono gli amministratori di 3d0, una web agency con sedi a Napoli e Milano. Entrambi hanno una grande esperienza in comunicazione digitale e con loro ho discusso della funzione della comunicazione abbinata al fundraising.

Ho letto una vostra dichiarazione che mi ha colpito molto: “Siamo persone reali che sviluppano idee digitali. Siamo professionisti del digitale che progettano nuove realtà navigabili. Cambia la prospettiva da cui osserviamo il mondo, ma rimane invariata la passione che mettiamo in tutto ciò che immaginiamo e creiamo”. Che differenza c’è tra comunicazione reale e comunicazione digitale?

La comunicazione tradizionale, pensiamo alla TV o alla radio, impone un meccanismo one-to-all nel quale un soggetto parla e gli altri ascoltano senza possibilità di rispondere o partecipare. La comunicazione digitale invece capovolge tale paradigma dando la possibilità a chiunque di noi di partecipare, condividere, interagire con qualsiasi azienda, persona o organizzazione. Passiamo quindi da una comunicazione verticale e gerarchica, alla comunicazione dei social network orizzontale e non gerarchica.

La comunicazione digitale quanto è importante nel fundraising?

Al giorno d’oggi è fondamentale perché permette di raggiungere un grandissimo numero di persone a costi contenuti e poi perché offre la possibilità di fidelizzare i donatori e i potenziali donatori.

Per comunicare efficacemente il fundraising in maniera digitale, cosa non deve mancare?

Una campagna di comunicazione digitale per essere efficace deve sicuramente essere chiara, diretta e facilmente accessibile da tutti i dispositivi, basta pensare che oggi più del 50% degli utenti naviga da smartphone o tablet.

La progettazione strategica è fondamentale per costruire il successo di una raccolta fondi?

La strategia non solo è fondamentale, ma anche propedeutica a tutte le altre attività digitali come la realizzazione di un sito web o una campagna di social media marketing. La progettazione strategica ci indica chi sono gli utenti che ci ascoltano e qual è il modo migliore di comunicare con loro. In pratica le fondamenta sulle quali costruire il successo di una raccolta fondi.

Quale deve essere l’obiettivo di una campagna di Social Media Marketing?

Coinvolgere e appassionare gli utenti. Solo in questo modo poi diventeranno donatori e sostenitori attivi della nostra causa. Scrivere e pubblicare sui social network come se si trattasse di scrivere un comunicato stampa su un quotidiano non solo è sbagliato, ma spesso può anche essere controproducente perché annoia e allontana le persone.

Perché le organizzazioni nonprofit hanno “paura” di investire in tecnologie digitali e perché invece dovrebbero farlo?

La paura spesso è dovuta all’idea sbagliata che siano necessarie qualità e competenze tecniche troppo specialistiche per comunicare attraverso gli strumenti digitali. Non è vero, anzi. Tutti con un po’ di formazione e buona volontà possono (e dovrebbero) investire proficuamente risorse e tempo nel digitale. Non farlo significa semplicemente non sfruttare le enormi potenzialità della rete e perdere la possibilità di raggiungere donatori che probabilmente non conosceranno mai la nostra organizzazione.

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2 Comments
  1. Gabriele says

    Grazie per lo spazio e la bella intervista!

    1. Antonella Luccitti says

      Grazie a voi per la disponibilità!

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