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I corridoi umanitari, una luce di speranza per i profughi

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Nel nostro Paese, in un anno, circa 700 profughi sono arrivati in tutta sicurezza e legalmente grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno.

Come si legge in una nota della Comunità di Sant’Egidio: «Mentre non solo in Europa, ma in tutto il Nord del mondo ci si divide sull’accoglienza di chi fugge da guerre e persecuzioni e si costruiscono muri, la sensibilità e l’impegno della società civile dimostra che è possibile un modello alternativo per accogliere in sicurezza e integrare uomini e donne, altrimenti vittime dei trafficanti di esseri umani (famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati, persone con disabilità). Grazie alla generosità di tanti italiani, con un progetto totalmente autofinanziato, si sta favorendo l’inserimento dei profughi arrivati nel tessuto civile e sociale del Paese, nel circuito scolastico per i minori e in quello lavorativo per gli adulti, con grande beneficio per la società».

Si tratta di un’importante iniziativa che molto presto verrà sposata anche da altri Paesi europei che stanno per siglare nuovi accordi per creare corridoi umanitari indirizzati verso il loro territorio.

Il progetto, avviato il 15 dicembre 2015, prevede mille arrivi entro il 2017.

Oggi all’aeroporto di Fiumicino giungeranno dal Libano altri 50 profughi che saranno accolti da alcuni rifugiati, arrivati nei mesi scorsi, insieme ad associazioni, laiche e religiose, istituzioni  e cittadini che si sono offerti di ospitarli nelle diverse regioni italiane. Poi il 2 marzo sono attese altre 75 persone.

 

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