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Sono occorsi 23 anni per espletare l’intero iter burocratico per il recupero a fini sociali, ma ora possiamo finalmente dirlo: la sontuosa villa dell’ex boss dei casalesi Walter Schiavone si trasforma da centro del malaffare a struttura pubblica per la comunità. Infatti, la principesca abitazione di Casal di Principe che il boss della camorra volle uguale a quella di Al Pacino nel film “Scarface” è ora un Centro di riabilitazione per la salute mentale che verrà finanziato per intero dalla Regione Campania. Tra circa due mesi la nuova struttura dovrebbe aprire al pubblico, diventando così non solo un servizio a disposizione della cittadinanza ma anche il simbolo della giustizia, la perenne lotta alle mafie da parte dello Stato che da tempo ormai ha scelto una strategia diversa da quella del passato: la confisca dei beni che talvolta, anche se con tempi molto lunghi, vengono trasformati in patrimonio di tutti.
Il recupero e la valorizzazione della villa sono state affidate dal Comune di Casal di Principe, nel 2003, ad Agrorinasce, l’Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio della Campania, mentre i lavori per rendere la villa un bene pubblico sono cominciati nel 2007, grazie al milione e mezzo di euro messo a disposizione dalla Regione Campania.
Molto soddisfatto il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, che ha dichiarato: «Restituiamo al territorio e alla comunità di Casal di Principe un nuovo bene liberato dalla camorra. Ci impegneremo affinché questo centro che sarà gestito dall’Asl Caserta diventi un’eccellenza nella riabilitazione della salute mentale». Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha inoltre voluto sottolineare come questa sia una vittoria per l’Italia intera perché un’operazione del genere di fatto riscatta l’immagine di un territorio che fino a qualche anno fa balzava alle cronache esclusivamente per due temi: la camorra e l’emergenza rifiuti.
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