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Questa settimana dedichiamo il nostro approfondimento di responsabilità al Festival Mediterraneo della Laicità. Si tratta di un appuntamento promosso dall’associazione Itinerari Laici e giunto alla sua nona edizione, che andrà in scena da oggi, venerdì 21 ottobre, a domenica 23 ottobre a Pescara.
Il Festival rappresenta un’opportunità di approfondimento e analisi offerta a un pubblico attento al contemporaneo, e aspira dunque a rendere sempre più consapevoli i cittadini attraverso il confronto, la discussione e l’approfondimento di una serie di tematiche strettamente legate all’attualità. Come quello dei corridoi umanitari, grandi protagonisti di questa nona edizione – che riceveranno il premio che ha come tema “Non aver paura della paura”.
Scopo dell’iniziativa, come spiegano i promotori, è infatti quella di “contribuire a individuare un terreno di incontro e confronto sulla laicità, vista come dimensione culturale indispensabile per lo sviluppo della convivenza pacifica e l’integrazione, nell’intero bacino del Mediterraneo”. Per conoscere meglio questa iniziativa vi proponiamo la nostra intervista all’ideatrice e curatrice del Festival Mediterraneo della Laicità Silvana Prosperi.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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