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Istat: continua il calo delle nascite, più morti che nati

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Continua il calo delle nascite in Italia che ebbe inizio nel 2008 e oggi raggiunge l’ennesimo picco negativo. Il 2015 ha registrato complessivamente 485.780 nascite e 647.571 decessi. Dunque, la differenza tra nati e morti è in negativo per 161.791 unità, questi i numeri dell’Istat. Per rintracciare numeri del genere dobbiamo tornare indietro di quasi un secolo, e precisamente al biennio 1917-1918. Tutte le regioni, da questo punto di vista, non hanno un buon andamento, con l’unica eccezione della provincia autonoma di Bolzano.

Il rapporto Istat è in grado di dirci qualcosa anche sul numero di residenti. Sono diminuiti anch’essi per la prima volta nel corso degli ultimi 90 anni, ma parliamo esclusivamente di cittadini italiani, perché invece la popolazione straniera risulta in aumento. Pertanto, sommando i flussi in entrata e sottraendo quelli in uscita, la popolazione residente calcolata al 31 dicembre 2015 risulta essere pari a 60.665.551. Un totale che mostra una flessione più marcata delle donne rispetto agli uomini.

Lo stesso tipo di calcolo è stato effettuato sulla popolazione straniera che ha registrato un aumento, ma di sole 11.716 unità. Sommariamente, quindi, in Italia ne risiedono 5.026.153, il che vuol dire 8,3% dei residenti.

L’Istat ha preso in esame anche l’immigrazione e l’emigrazione: la prima rallenta, la seconda cresce. Coloro che sono iscritti all’anagrafe di un Paese estero sono stati 280.000, stranieri nel 90% dei casi, mentre gli italiani rientrati dopo un periodo di emigrazione sono 30.000.

Invece, 147.000 persone hanno lasciato il Belpaese nel 2015 e di queste 100.000 avevano la cittadinanza italiana.

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