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Ieri abbiamo scritto del magnifico lavoro svolto dal Gruppo Ferrovie dello Stato, in collaborazione con alcune grandi associazioni di volontariato italiane (Centro Astalli, Caritas Ambrosiana, Caritas Romana, Comunità di Sant’Egidio e Fondazione Progetto Arca) per combattere l’emergenza freddo nelle principali stazioni italiane, nell’arco di tempo dal 15 dicembre 2015 al 31 marzo 2016. Ottantamila pasti e bevande distribuiti, 14 mila coperte fornite, circa mille operatori coinvolti: numeri importanti che testimoniano un impegno cresciuto nel tempo (leggi l’articolo).
Il Gruppo FS Italiane opera attraverso i propri Help Center, sportelli di un’ampia rete di solidarietà collocati in locali concessi in comodato d’uso gratuito da Ferrovie dello Stato Italiane nelle principali stazioni italiane (tra queste Roma, Milano, Chivasso, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Foggia, Napoli, Catania, Bari, Messina, Torino, Melfi e Reggio Calabria) e finanziati dagli Enti locali.
Il coordinamento dell’intera iniziativa è affidato all’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane, promosso dal Settore Politiche Sociali di Ferrovie dello Stato e realizzato in partenariato con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la Cooperativa Sociale Europe Consulting, che ne coordina la Segreteria Nazionale e ne cura la direzione tecnica e operativa.
“Il progetto viene concepito nel dicembre del 2002, per tentare di affrontare il fenomeno dell’emarginazione sociale e delle povertà estreme nelle aree ferroviarie, da sempre poli di attrazione e punti di concentrazione sul territorio di molte forme di disagio, individuando le metodologie e le prassi più opportune di intervento tra la rete di strutture operanti nell’ambito del sociale all’interno delle stazioni italiane, grazie a strumenti sperimentali e interattivi di lavoro. Attraverso il consolidamento di relazioni territoriali locali e di partenariati trasversali, questo laboratorio sperimentale si è consolidato a tal punto, da essere oggi un occhio sempre più attento all’evolversi e all’emergere delle problematiche sociali, specialmente all’interno delle stazioni, con il fine di valutare interventi preventivi di inclusione sociale e di riduzione del danno”.
Nel tempo la rete ONDS ha definito i propri riferimenti etici e professionali, ha ampliato la gamma delle collaborazioni e delle alleanze con importanti associazioni e imprese, ha contribuito a costruire la rete “Gare Européene et solidarité”, sottoscrivendo una Carta Europea per lo sviluppo delle politiche sociali nelle stazioni e mettendo in cantiere una serie di azioni di scambio e di partenariato a livello europeo.
Un’esperienza che merita attenzione e sostegno. Suggeriamo quindi ai nostri lettori di consultare il sito, da cui estrapoliamo una parte della Carta dei Valori e degli Intenti. Per la consultazione integrale andare al link.
LA CARTA DEI VALORI
Accoglienza
L’ONDS si impegna a fare dell’accoglienza un elemento essenziale della propria azione, rendendosi disponibile verso ogni forma di diversità umana, sociale e culturale e verso ogni espressione di bisogno, che da tale diversità deriva, senza dimenticare coloro i quali accidentalmente si trovano a contatto con situazioni problematiche, senza avere gli strumenti adatti per comprenderle o affrontarle. Lo stesso atteggiamento di accoglienza è garantito verso ogni gesto critico e costruttivo che, a prescindere dalla provenienza, possa contribuire a migliorare i servizi e la loro percezione.
Attenzione
L’ONDS si impegna a essere attento ai bisogni espressi e inespressi delle persone in difficoltà; alle esigenze di chi lavora o transita nella stazione; al mutare delle condizioni che generano il disagio. Tale mutamento impone la capacità di adeguarsi ai nuovi scenari ed alle richieste che ne derivano, attraverso l’adattamento delle metodologie, per poter conseguire i nuovi obiettivi che si vanno via via prefigurando.
Competenza
L’ONDS riconosce la complessità delle problematiche che si propone di trattare e si impegna a sviluppare al proprio interno la necessaria competenza, per operare professionalmente ed efficacemente. La competenza deve riguardare tanto le tematiche sociali in senso lato, quanto il microcosmo di riferimento della persona in difficoltà. Tale competenza si estende ai servizi a disposizione nel contesto territoriale, sociale e di stazione in cui il disagio si manifesta e l’intervento si sviluppa.
Consapevolezza
La rete ONDS si impegna attraverso le azioni e gli interventi che realizza, a rendere le persone in difficoltà consapevoli del proprio stato e del percorso che viene loro proposto. Con la stessa consapevolezza del ruolo, della responsabilità e delle potenzialità che lo caratterizzano, l’ONDS intende affrontare i singoli casi con una visione chiara e realistica dell’obiettivo raggiungibile.
Cooperazione
L’ONDS si impegna a ricercare la cooperazione ad ogni livello in cui agisce. Cooperazione con le persone in difficoltà, per poter costruire insieme un progetto veramente condiviso di recupero della propria appartenenza al tessuto sociale. Cooperazione con i servizi del territorio, per ottimizzare gli interventi in favore del disagio. Cooperazione con gli attori di stazione, nella consapevolezza che le azioni concertate possono, pur nella differenza di natura e mission, conseguire benefici comuni. Cooperazione tra le organizzazioni che aderiscono alla rete, per rinsaldare i vincoli di appartenenza e condividere una crescita umana e professionale.
Efficacia
L’ONDS, nella consapevolezza dell’importanza della sua mission, riconosce di dover agire in modo da garantire l’efficacia della propria opera. Tale efficacia si esprime concretamente nella “risposta”, che rappresenta insieme il primo risultato e il fondamento di ogni intervento. Attraverso la risposta, infatti, costruita il più possibile conforme alle esigenze reali della persona in difficoltà, l’ONDS si qualifica come soggetto affidabile e credibile. Dalla persona, al contempo, l’ONDS si impegna a stimolare la risposta, intesa come reazione all’intervento di cui è insieme soggetto e beneficiario. Dalle istituzioni o dagli attori coinvolti, invece L’ONDS si impegna a garantire risposte puntuali, concrete e contestualizzate.
Responsabilità
L’ONDS si impegna ad agire con senso di responsabilità, intendendo tale valore come l’espressione della necessaria serietà di chi deve trattare questioni strettamente legate alla dignità dell’uomo. È con questa responsabilità che l’operatore della rete affronta gli interventi e si prende carico delle problematiche che gli vengono di volta in volta presentate. È con questa responsabilità che le organizzazioni della rete programmano e strutturano azioni di solidarietà sul territorio. È con questa responsabilità che l’ONDS si impegna a stimolare gli attori coinvolti ad operare nel rispetto dei principi di appartenenza alla rete e quindi della carta dei valori stessa.
Rispetto
L’ONDS si impegna a rispettare ogni persona nelle sue condizioni e nelle sue scelte come attore primario del proprio progetto di vita; si impegna a rispettare la sensibilità comune delle diverse etnie, culture o religioni, senza dimenticare la difficoltà della gente comune ad interagire col disagio; si impegna a rispettare le mission e le modalità operative delle diverse organizzazioni appartenenti alla rete, ma anche degli attori istituzionali ed imprenditoriali coinvolti nello sviluppo delle azioni.
Trasparenza
L’ONDS si impegna ad operare secondo criteri di assoluta trasparenza, nei rapporti tra i soggetti coinvolti, nelle azioni messe in atto, ma anche negli aspetti più strettamente operativi che afferiscono sia a questioni di strategia che di procedure pratiche e di servizi.
LA CARTA DEGLI INTENTI
ACCOMPAGNARE
Le persone in difficoltà: progettare percorsi di reinserimento lavorativo per le persone in difficoltà, per le quali sia possibile pensare un cammino di riabilitazione sociale.
Le istituzioni: partecipare a tavoli di confronto cittadino, a discussioni e seminari; accompagnare le istituzioni ad adeguare gli strumenti di intervento in funzione dei dati raccolti.
La società civile: rendere trasparenti e visibili le attività dei centri, per sensibilizzare e coinvolgere la società civile nell’affrontare i problemi.
MONITORARE
La stazione: dare valore al monitoraggio di stazione, che rende visibile la presenza degli operatori e permette di acquisire la fiducia delle persone in difficoltà.
L’evoluzione del disagio: valutare come si modifica lo stato del disagio nel tempo, attraverso processi di analisi ed elaborazione dei dati raccolti.
La soddisfazione delle persone in difficoltà: valutare la congruità e la funzionalità dei servizi secondo il mutare delle necessità delle persone bisognose.
INFORMARE
Le persone in difficoltà: rendere i nodi della rete luogo di informazione sui servizi presenti nel territorio, ma anche sui diritti e i doveri delle persone bisognose.
Le istituzioni: produrre relazioni puntuali sullo stato del disagio in stazione aggiornando le istituzioni competenti e stimolandone l’adeguamento dei relativi servizi.
La gente: comunicare con la società civile le ragioni del disagio e le iniziative per affrontarlo.
CONOSCERE
I servizi sul territorio: sviluppare sistemi continui di valutazione e aggiornamento dei servizi presenti.
Le istituzioni e le associazioni: creare una rete di collaborazione con le istituzioni e con le associazioni del privato sociale, per comprenderne funzioni e potenzialità e per ottimizzare i servizi in favore delle persone in difficoltà.
Gli strumenti: aggiornare gli strumenti di intervento della rete adeguandoli all’evoluzione dei tempi e delle tecnologie.
IMPARARE
Con la formazione: progettare percorsi formativi per consolidare la competenza degli operatori.
Con il confronto: incontrarsi regolarmente con i rappresentati della rete, per poter confrontare le buone prassi e le modalità operative.
Con l’aggiornamento: seguire gli sviluppi degli studi sul disagio sociale, per acquisire gli strumenti necessari ad affrontare l’evoluzione delle problematiche.
Sono nato a Pescara il 18 settembre 1955 e vivo a Francavilla al Mare con mia moglie Francesca e i miei figli Camilla e Claudio. Ho una formazione umanistica, acquisita frequentando prima il Liceo Classico G.B. Vico di Chieti e poi l’Università di Padova, dove mi sono laureato in Filosofia con Umberto Curi. Il primo lavoro è stato nella cooperazione: un’esperienza che ha segnato il mio futuro. Lì ho imparato a tenere insieme idealità e imprenditorialità, impegno individuale e dimensione collettiva, profitto e responsabilità. Negli anni seguenti ho diretto un’agenzia di sviluppo locale e promozione imprenditoriale, sono stato dirigente in un ente locale, ho lavorato come consulente anche per importanti aziende globali. Oggi sono presidente di una start up cooperativa: evidentemente i grandi amori tornano di prepotenza, quando meno te lo aspetti. Nel lavoro mi piace condividere progetti, costruire percorsi inediti, fare squadra, veder crescere giovani professionalità. Amo leggere e ascoltare musica, camminare in montagna e, appena possibile, intraprendere un nuovo viaggio.
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