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Per l’immaginario collettivo genio e follia sono sempre stati elementi caratteristici di persone estremamente creative, artisti con vezzi e manierismi al limite del patologico, tollerabili perché incredibilmente talentuosi e creatori di bellezza. Tuttavia, un recentissimo studio condotto dagli psicologi della De La Salle University filippina, pubblicato su “Personality and Individual Differences” riconosce vero questo luogo comune: gli artisti – pittori, scrittori, musicisti, fotografi e tutti i creatori di belle cose – hanno dei punti in comune che possono essere definiti come “tratti psicotici”.
Stando ai risultati ottenuti dal gruppo di ricerca diretto da Adrianne John Galang – e riportati da Huffington Post – le personalità artistiche sono dominate da un’audacia particolarissima, così trascinante da condurle ad assumere dei rischi incomprensibili per menti razionali.
E poi la disinibizione. Lo stesso studio spiega come queste persone non siano esattamente pudiche, fanno e dicono quel che devono fare e dire, quasi fossero possedute da ragioni autoimposte. Sicché sono anche spregiudicate e si infervorano facilmente, inutile provare a incasellarle dentro un qualche sistema di ragionevolezza. Fuggiranno con estrema nonchalance. Tanto più che tendono al narcisismo, che non è la spocchia intellettuale ma un atteggiamento di autoesaltazione di sé o, a seconda dei casi, di quel che hanno prodotto.
Le menti folli e geniali corrono anche il rischio di incappare nella disonestà – intesa come un’incredibile capacità di sdoppiarsi e adattarsi facilmente a questo rapporto a due – che sbigottisce gli altri ma non i possessori di questi tratti psicotici che invece trovano tutto estremamente normale. Una buona notizia: non sono pericolosi, non c’è nulla in loro che riconduca a tratti psicopatici, spesso non concepiscono nemmeno la crudeltà. Ma attenzione: gli artisti tendono ad ammalarsi se alle loro energie creative viene impedito di esprimersi; la loro terapia è dunque proprio l’arte.
Sono come sono, insomma. Dal momento che anche la scienza li scagiona, tolleriamoli e lasciamo che creino, si duplichino, si lodino. Di più: aiutiamoli lasciandoci contagiare, ammaliare, sorprendere.
In fondo lo dissero i Greci per primi e lo ribadì Dostoevskij più tardi: «La bellezza salverà il mondo».
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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