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Obama accelera sul Ttip e i cittadini europei scendono in piazza

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Gli Stati Uniti spingono il piede sull’acceleratore in merito all’approvazione del Ttip – il trattato per lo scambio commerciale Usa-Ue – e i cittadini europei scendono in piazza per dire no a un accordo che preoccupa produttori, ambientalisti, amministratori e consumatori.

E’ necessario però prima fare un passo indietro per spiegare, semplificando, cosa sia il Ttip, le cui trattative sono state avviate nell’estate del 2013.

Il Ttip – acronimo di “Transatlantic Trade and Investment Partnership” – è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America che, a detta dei proponenti, faciliterebbe i rapporti commerciali tra gli Stati (50 americani e 28 europei per un totale di circa 820 milioni di cittadini) portando opportunità economiche, sviluppo, un aumento delle esportazioni e anche dell’occupazione. L’intento dichiarato del Ttip, infatti, è quello di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti rendendo il commercio più fluido e penetrante tra le due sponde dell’oceano. A detta di coloro – tra liberi cittadini, imprese, istituzioni e organizzazioni – che si oppongono all’accordo, invece, il Ttip rischierebbe di penalizzare le piccole imprese, i produttori, ma anche la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente, a causa del venir meno di alcune regole ferree presenti in Europa e non in America.

A che punto siamo, dunque, oggi?

«Ora è il momento di varare il Ttip e gli Usa sono pronti a farlo quest’anno», ha dichiarato il presidente Barack Obama nel corso del fine settimana inaugurando la Fiera dell’industria di Hannover. «Con il Ttip gli standard non vengono abbassati, ma alzati. Aumentano le tutele per il lavoro, per i consumatori e per l’ambiente», ha aggiunto il presidente evidenziando come il Ttip sia uno strumento di «aiuto anche per il Sud Europa» perché «creerà posti di lavoro».

La presenza di Obama e il riaccendersi dei riflettori sul Ttip, ha sollevato le reazioni immediate dei cittadini tedeschi che in 90 mila sono scesi in piazza per protestare contro il trattato. Dopo l’appello di fermare il negoziato lanciato da Barcellona il 21 e 22 aprile scorsi da qualche centinaio di quegli oltre 1.200 sindaci e presidenti di Regione in Europa (tra cui oltre 50 in Italia) che si sono dichiarati #fuorittip, prosegue dunque la protesta popolare contro il trattato.

«E’ indiscutibile», ha evidenziato tuttavia il presidente Usa in risposta alla manifestazione pacifica, «che il libero commercio abbia rafforzato l’economia americana e portato enormi benefici ai Paesi che vi sono coinvolti. Capisco chi teme la globalizzazione perché vede le fabbriche chiudere e i posti di lavoro trasferiti altrove. Ma è necessario restare competitivi nel momento in cui aree come Asia e Africa stanno sviluppando le rispettive economie».

Sulla stessa lunghezza d’onda del presidente Obama anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Da un punto di vista europeo», ha commentato, «il Trattato transatlantico Ttip è assolutamente utile per far crescere la nostra economia. È un bene per quella tedesca e per tutta l’Europa, dobbiamo far presto». Merkel ha poi sottolineato come l’auspicio che le trattative attualmente in corso a New York «possano consegnarci un accordo ampio e ambizioso entro l’estate».

Decisamente meno ottimista sul buon esisto delle trattative si è detto invece il segretario di Stato francese per il commercio estero, Matthias Fekl. Intervistato da Rtl sulla possibilità di firmare l’accordo Ttip entro la conclusione del mandato del presidente Usa, Barack Obama, Fekl ha risposto: «No, non credo. La possibilità (o i rischi, come ognuno ritiene) di arrivare a un accordo sta svanendo».

Intanto, in vista del Consiglio europeo del 13 maggio, dove i governi dell’Unione potrebbero decidere un’ulteriore accelerazione politica al negoziato, la Campagna Stop Ttip italiana ha convocato per il 7 maggio prossimo a Roma una manifestazione, in solidarietà con la rete europea, in Piazza del Popolo dove produttori, lavoratori dell’agricoltura, del settore pubblico, attivisti, docenti, studenti e tutti i cittadini preoccupati per le conseguenze del Ttip, scenderanno in piazza per affrontare l’argomento. L’evento conta sull’adesione di oltre 250 organizzazioni e sindacati, tra cui: Cgil, Usb, Arci, Acli, Slow Food, Legambiente, Movimento Consumatori, Greenpeace, Attac, Fairwatch, Pax Christi.

Foto di copertina: Un momento della manifestazione di Hannover contro il Ttip. (Foto AP)

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