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Non sono buone notizie per l’Italia quelle che l’annuale classifica di Reporters sans Frontieres mette in luce in tema di libertà di stampa: il nostro Paese, infatti, è situato al 77° posto su una lista di 180. Di male in peggio se pensiamo che lo scorso anno eravamo a quota 73.
Dunque, peggioriamo. All’interno dell’Unione Europea solo Cipro, Grecia e Bulgaria sono in una situazione peggiore della nostra. Se invece contempliamo anche gli altri Paesi del mondo, Nicaragua, Armenia, Burkina Faso – tanto per fare degli esempi – godono di una libertà di stampa maggiore. Le ragioni di un indice così basso, secondo l’organizzazione che fornisce i dati, andrebbero rintracciate nel fatto che un numero compreso tra i 30 e i 50 giornalisti delle più importanti testate del Belpaese sarebbero sotto protezione della polizia a causa delle numerose minacce di morte e intimidazioni. Un fattore che sembra aver inciso in maniera profonda affonda le sue radici sullo scandalo “Vatileaks”. Il che significa che nel mirino sono finiti tutti coloro che fanno inchieste “scomode” su fenomeni italianissimi quali corruzione e crimine organizzato.
Il segretario generale di Rsf, Christophe Deloirell, ha dichiarato: «Sfortunatamente è chiaro che molti dei leader mondiali stanno sviluppando una forma di paranoia nel legittimare il giornalismo e il livello di violenza contro i giornalisti è allarmante come l’intensità degli attacchi di Stati, ideologie e interessi privati contro l’indipendenza del giornalismo». Per quanto riguarda le altre realtà, la Finlandia continua a guidare la classifica e lo fa dal 2010. Gli Stati del Nord Europa sono in effetti quelli dove la libertà di stampa è maggiore, come ad esempio in Olanda e Norvegia.
In generale, durante il 2015, la situazione è peggiorata ovunque, con una sorpresa, però: l’Africa riporta risultati migliori sull’America Latina, mentre l’Asia continua a rappresentare il continente più problematico. Gli Stati Uniti occupano invece il 41° posto, altro dato che costituisce materiale di riflessione.
È possibile consultare l’intera classifica cliccando qui.
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[…] come abbiamo recentemente spiegato in un recente articolo (leggi l’articolo), in Italia la situazione risulta essere molto più che critica, se consideriamo che, al di là del […]