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Rimarrà in vigore la norma che concede di protrarre le concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia nautiche dalla costa italiana sino all’esaurimento della vita utile dei singoli giacimenti. Il Referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum in quanto ha votato soltanto il 32,19% degli elettori, pari a 15.806.788 cittadini che sono andati alle urne su un totale di 50.675.406 aventi diritto.
Nello specifico, dei circa 16 milioni di italiani che hanno votato, l’84% ha votato Sì per interrompere l’attività delle trivelle alla scadenza delle concessioni, a prescindere dal fatto che il giacimento sia esaurito e il 16% ha votato No per non arrestare l’attività delle trivelle prima di tale scadenza.
Tra tutte le regioni italiane, la Basilicata è stata la sola ad aver registrato la più alta affluenza, con il 50,5% e inoltre l’unica regione in cui è stato raggiunto il quorum. A seguire la Puglia in cui l’affluenza è stata sopra la media italiana, ma lontana dal quorum con il 41,6%. E poi il Veneto con il 37,9%.
I dati più negativi di affluenza si sono registrati in Trentino Alto Adige con il 23,8%, in Calabria con il 26,9% e ultima la Campania con il 26,4%.
Infine, per quanto riguarda gli elettori all’estero, l’affluenza è stata ancora più bassa. Hanno votato per posta solo 782.709 elettori, pari al 19,81%. Questo è quanto dichiarato dalla Farnesina, evidenziando che in Europa la percentuale delle buste restituite alle sedi sul totale di plichi inviati è del 19,4%, in America Meridionale del 21,5%, per l’America Settentrionale e Centrale il dato è al 17,91% mentre nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è al 16,56%.
Sul responso di tale Referendum il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha dichiarato: «Gli sconfitti non sono i cittadini che sono andati a votare: chi vota non perde mai. Massimo rispetto per chi va a votare. Ma gli sconfitti sono quei pochi, pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione che ha voluto cavalcare un referendum per esigenze personali politiche».
Infine, il premier ha lanciato un appello: «L’Italia è uno scrigno, torni ad essere punto di riferimento. Ripartiamo tutti insieme, sapendo che nei prossimi anni c’è molto da fare. L’obiettivo è fare dell’Italia il paese più verde d’Europa ma per farlo non possiamo sprecare le energie che abbiamo. il passaggio verso le energie rinnovabili si può fare ma ci vuole tempo».
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