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Il Senato approva il disegno di legge di Riforma del Terzo settore

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Un altro importante passo verso il traguardo è stato compiuto ieri: l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge di riforma del Terzo settore con 146 voti a favore, 74 contrari e 16 astenuti. Adesso il testo tornerà alla Camera dei Deputati prima dell’approvazione definitiva.

Come spiega Stefano Lepri, senatore del Pd e relatore della legge delega: «È una legge importante, fino ad ora del Terzo settore si era parlato soltanto da un punto di vista sociologico o economico, adesso è invece diventato un soggetto giuridico. Con queste norme abbiamo riaffermato la necessità di valorizzare lo status di volontario e le organizzazioni di volontariato, anche attraverso una più chiara missione attribuita ai Centri di servizio per il volontariato».

Tra le principali novità all’interno delle legge vi è quella sulle imprese sociali. Potranno assumere tale qualifica non solo le cooperative sociali, ma anche le associazioni, le fondazioni e le diverse imprese di società. Tale connotazione aggiunta allarga i settori di attività di utilità sociale inserendo a quelli già previsti anche il commercio equo e solidale, i servizi per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati e il microcredito. Inoltre, le imprese sociali non potranno distribuire utili, se non in maniera limitata e al massimo nei limiti già previsti per le cooperative.

Viene istituita poi la Fondazione Italia sociale, ormai nota come “l’Iri del Terzo settore” che ha lo scopo di sostenere la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi, da parte di enti di Terzo settore, caratterizzati dalla produzione di beni e servizi senza scopo di lucro con elevato impatto sociale e occupazionale. Per quanto concerne lo svolgimento delle attività istituzionali è confermata nel testo approvato la dotazione iniziale di un milione di euro, per l’anno 2016, di fondi pubblici.

E’ stato approvato, infine, l’articolo 8 che introduce in Italia il “Servizio civile universale” con il riconoscimento della difesa non armata della patria e l’allargamento agli stranieri con regolare permesso di soggiorno. La durata del servizio, che può essere svolto anche in Europa o in Paesi extracomunitari, dovrebbe andare dagli 8 mesi a un anno e vi potranno aderire anche stranieri regolarmente soggiornanti di età compresa tra 18 e 28 anni.

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