Il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Cenate Sopra in provincia di Bergamo rischia la chiusura.
Ha alle spalle 16 anni di attività durante i quali ha curato oltre 21.000 animali diversi, vittime di incidenti, di bracconieri o di trappole, la metà dei quali è stata rimessa in libertà. Purtroppo a causa dei forti costi a fine marzo sarà costretto alle dismissioni se non interverrà un contributo pubblico.
«La struttura», spiega il responsabile del Cras, Matteo Mauri, «oltre a fornire risposte immediate e qualificate ai cittadini sul ritrovamento della fauna selvatica, con le proprie attrezzature sanitarie e chirurgiche sottopone a interventi e cure specifiche gli animali selvatici autoctoni. Ma queste attività non sono più sostenibili per un’associazione ambientale, senza un contributo pubblico».
Non esiste a oggi alcuna campagna di sostenimento, ma è possibile informarsi presso il loro centro.
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