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Per rispondere in maniera adeguata all’emergenza migrazione che coinvolge quotidianamente flussi di persone in fuga dalla fame e dalla guerra, e che approdano sulle coste europee in cerca di speranza, l’UNICEF e l’UNHCR hanno deciso di dare vita ai centri Blue Dot, 20 in totale, che fungano da sostegno per i minori e le loro famiglie nei prossimi tre mesi.
All’interno di queste strutture saranno presenti servizi di base e di assistenza, come anche spazi dedicati alle attività ludiche e ricreative, servizi di consulenza legale, impiego di operatori per un primo intervento di sostegno psicologico.
Ma l’obiettivo più importante che si propongono le due associazioni umanitarie è quello di ristabilire i collegamenti con le famiglie d’origine, quando possibile, attraverso la collaborazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
L’anno scorso sono stati oltre 90.000 i minori non accompagnati o separati che hanno richiesto asilo.
L’Assistente Alto Commissario per la Protezione dell’UNHCR, Volker Turk, ha dichiarato: «siamo preoccupati per il benessere dei bambini e delle bambine non accompagnati in transito e senza protezione in Europa, molti dei quali hanno dovuto passare da soli attraverso guerre e avversità durante il viaggio».
I centri Blue Dot saranno posizionati nelle aree più critiche e dove abitualmente transitano più profughi, quindi lungo i confini dei Paesi e non lontano dai luoghi di registrazione delle città.
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