Gli inconfondibili giubbotti salvagente arancioni usati dai rifugiati per avere salva la vita e approdare sulle coste europee hanno ormai acquisito un valore (anche) simbolico, un modo di parlare al mondo e sfidare l’indifferenza. Qualche tempo fa abbiamo ammirato una coreografia dalle tonalità arancio a Lesbo, oggi i giubbotti decorano le colonne della Konzerthaus di Berlino su iniziativa dell’artista e attivista cinese Ai Weiweiin omaggio di coloro che sono costretti a fuggire dai propri paesi d’origine per via della guerra.
[…] L’installazione che vedete è composta da circa 200 fiori di loto e dall’alto si distingue chiaramente una grande “F”, come il nome dell’opera che è F-Lotus, come il termine “floating” che significa “galleggiante” e come “Fake Deign”, lo studio in cui lavora l’autore dell’opera, l’artista e attivista civile cinese Ai Weiwei. Questa nuova composizione si trova a Vienna, all’esterno del Castello del Belvedere, e vuole essere una denuncia contro le politiche che l’Europa sta adottando nei confronti dei migranti. Per realizzarla, l’artista si è servito di un migliaio di giubbotti di salvataggio, proprio come aveva già fatto a Berlino. […]
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[…] L’installazione che vedete è composta da circa 200 fiori di loto e dall’alto si distingue chiaramente una grande “F”, come il nome dell’opera che è F-Lotus, come il termine “floating” che significa “galleggiante” e come “Fake Deign”, lo studio in cui lavora l’autore dell’opera, l’artista e attivista civile cinese Ai Weiwei. Questa nuova composizione si trova a Vienna, all’esterno del Castello del Belvedere, e vuole essere una denuncia contro le politiche che l’Europa sta adottando nei confronti dei migranti. Per realizzarla, l’artista si è servito di un migliaio di giubbotti di salvataggio, proprio come aveva già fatto a Berlino. […]