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Secondo le ultime stime circa 41 milioni di bambini sotto i cinque anni sono in sovrappeso e obesi. In Asia quasi la metà, il 25% in Africa. Ma anche per quanto riguarda i paesi ad alto reddito i dati non sono migliori. Questo è quanto emerge dal rapporto della commissione ECHO (Ending Childhood Obesity) dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che delinea uno scenario allarmante, in particolare nei Paesi in via di sviluppo: dal 1990 al 2014, infatti, il numero di bambini in sovrappeso è aumentato del doppio da 7,5 a 15,5 milioni.
Per fronteggiare tale preoccupante fenomeno l’Oms propone misure urgenti e drastiche quali: tasse su bevande zuccherate, freno al marketing degli alimenti non sani o ricchi di grasso e sale, divieto di vendita non soltanto a scuola, ma nelle zone limitrofe agli istituti scolastici, studio della nutrizione a scuola. E, soprattutto, lavorare sull’ambiente obesiogeno, che propone cibi e bevande dannosi alla salute. Proprio per questo tutte le scuole, i ministeri della Salute, e le famiglie dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e intervenire al più presto.
«In Asia è la Cina a destare allarme», evidenzia Claudio Maffeis, direttore dell’unità di Pediatria a indirizzo diabetologico dell’Università di Verona, «perché con l’esodo verso le città sono cambiate profondamente e in fretta le abitudini alimentari e anche i bambini mangiano alimenti con tante calorie e pochi nutrienti, che costano meno. Da noi il discorso è diverso: sappiamo bene come affrontare sovrappeso e obesità in bambini e ragazzi ma non interveniamo. Dobbiamo farlo in prima persona, senza delegare. La salute è quella dei nostri figli».
Una delle cause dell’obesità è che oggi i bambini si muovono molto poco, non giocano più nei parchi o nei cortili ma trascorrono interi pomeriggi davanti al televisore. «Uno studio francese ha dimostrato», prosegue Maffeis, «come tenere per un’ora in più al giorno per un anno i ragazzini a scuola a giocare e fare movimento abbia ridotto il peso di tutti quanti. Ma ovviamente non basta. Un bambino su 10-11 è obeso, in certe regioni va molto peggio. Che fare? In casa bisogna evitare le scorte alimentari settimanali: aprire il frigo e trovarlo pieno di ogni ben di Dio è una istigazione al consumo. Scegliere gli alimenti giusti, cominciando da frutta e verdura».
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