Portale di economia civile e Terzo Settore

La scelta etica del colosso informatico Intel: diventare “conflict free”

39

Il colosso informativo Intel adotta una politica sempre più etica dicendo addio all’utilizzo di materiali provenienti da Paesi in guerra.

A partire dal 2016, infatti, l’azienda certificherà l’intera catena di approvvigionamento come non “insanguinata”, cioè non dotata dei cosiddetti conflicts mineral, minerali provenienti da Paesi in conflitto.

Si tratta di un percorso avviato già dal 2009 grazie alla sensibilità di Carolyn Duran, responsabile del settore della sostenibilità per Intel, dettata dalla presa di coscienza che l’azienda, la maggiore produttrice di semiconduttori del mondo, si trovava involontariamente a finanziare violenze e guerre civili attraverso l’acquisto di materie prime come oro, tantalio e tungsteno, fondamentali in molti dispositivi elettronici.

A confermarlo anche un recente rapporto di Amnesty International secondo cui la maggior parte delle aziende che producono batterie con cobalto estratto nel Congo, non sono in grado di dichiarare da dove provenga quel minerale e se questo sia collegato o meno al lavoro minorile.

Intel ha così iniziato il proprio iter volto a mettere la parola fine alla complicità con i conflitti che distruggono interi Paesi e che causano lo sfruttamento di migliaia di lavoratori.

Attualmente, dunque, l’azienda utilizza materie prime “etiche” provenienti esclusivamente da miniere controllate e monitorate, grazie alla collaborazione con Ong che lavorano in Congo e che si fanno garanti che le miniere rispettino i diritti umani e la difesa dei valori e degli standard etici pubblicati sul codice di condotta dell’azienda.

«Non possedendo noi le miniere, non possiamo esserne certi al 100 per cento, per tutto il tempo, ogni giorno», ha dichiarato Carolyn Duran. «Ma vogliamo mantenere la nostra presenza nella regione, rifornirci in maniera sostenibile e aiutare le persone più deboli».

Intel non è l’unica azienda ad aver adottato una politica simile. Il colosso informatico, secondo la classifica stilata da Enough Project, è seguito infatti da Hp, Sandisk e Philips. Per visualizzare l’elenco completo clicca qui.

Il sogno di Eleonora: hotel gratis per bambini gravemente malati
Progetto Civibanca 2.0: crowdfunding in aiuto delle associazioni del Nordest

Leave A Reply

Your email address will not be published.

Loading Facebook Comments ...