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I consumatori italiani preferiscono sempre di più il cibo biologico. A rivelarlo è una recente ricerca sulla crescita del settore bio nel 2015 commissionata da Assobio all’istituto di ricerche di mercato Nielsen e presentata a BolognaFiere.
Secondo tale analisi il mercato del biologico italiano continua ad aumentare nonostante la crisi e costituisce una grande opportunità per la distribuzione organizzata. Nell’ultimo anno il valore delle vendite di prodotti biologici nella GDO è maturato del 20% per un valore totale di 863,8 milioni di euro.
Il presidente di AssoBio, Roberto Zanoni, si è dichiarato soddisfatto dallo sviluppo del mercato biologico, ma consiglia di guardare al di là delle vendite. La filiera biologica non pone al primo posto i numeri, ma valori come la sostenibilità ambientale, la valorizzazione del territorio e la dignità del lavoro. Secondo Zanoni il biologico costituisce una soluzione sostenibile alle minacce ambientali, sociali e climatiche che si trova a contrastare l’intera umanità.
L’indagine ha esaminato le preferenze dei consumatori italiani rivelando che i prodotti biologici più venduti in Italia sono le uova. Nel 2015 le vendite di uova bio hanno toccato un fatturato di più di 61 milioni di euro attestandosi a quota +8,4% rispetto al 2014. Le vendite di composte di frutta bio, considerate più sane e gustose di marmellate e confetture tradizionali, hanno registrato un aumento dell’8,2% fatturando oltre 60 milioni di euro e posizionandosi al secondo posto tra i prodotti bio più acquistati. Al terzo posto, si classificano le gallette di riso con un incremento del 21,4% rispetto al 2014 e un fatturato di 50 milioni di euro.
Poi al quarto posto ritroviamo la frutta fresca con 42 milioni di euro di fatturato e una crescita del 12,4% rispetto all’anno precedente. Al quinto posto con un fatturato di 37 milioni di euro si posizionano le bevande alla soia, una valida alternativa al latte per i consumatori vegetariani e vegani e per gli intolleranti al lattosio. L’incremento medio in valore più alto nel 2015, infine, lo ha registrato l’olio extravergine d’oliva attestandosi a quota + 47,7%.
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