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Buone notizie dal mondo del turismo italiano: nel 2015 le presenze nelle strutture alberghiere italiane sono aumentate del 3,6% rispetto al 2014. E’ quanto emerge dal bilancio consuntivo tracciato dall’Osservatorio turistico-alberghiero di Federalberghi che mette in luce una ripresa economica che consente agli operatori del settore di guardare con ottimismo al futuro.
Nel dettaglio i pernottamenti degli italiani sono cresciuti del 3,2% e quelli degli stranieri hanno registrato un incremento del 4,1%. Dati positivi che, tuttavia, non devono far cullare sugli allori il settore alberghiero come evidenzia il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. «Mostra segnali di ripresa il principale comparto del sistema economico-turistico del Belpaese», commenta, «ma per recuperare il terreno perduto negli anni precedenti ci vorrà almeno un lustro di risultati col segno positivo».
A testimonianza dell’incertezza che ancora grava pesantemente sull’intero settore e che affligge i bilanci delle imprese ricettive, infatti, emergono i dati sull’occupazione che chiudono l’anno con una flessione dei lavoratori dello 0,7%, suddivisa in un +0,3% di lavoratori a tempo indeterminato e un -1,7% di lavoratori a tempo determinato.
Quest’ultimo dato denota quanto le aziende siano state costrette a limitare il coinvolgimento di collaboratori part time, proprio per cercare di tenere fermo e salvaguardare il fattore umano e professionale del personale assunto a tempo indeterminato.
Seppur con cautela, è importante mostrare quanto di buono i dati evidenzino. «Il 2015 sarà probabilmente ricordato come l’anno della riscoperta dell’Italia da parte degli italiani», aggiunge Bocca, «in quanto i nostri connazionali non hanno perso la voglia di viaggiare e lo hanno fatto scoprendo o riscoprendo le tante ricchezze paesaggistiche, del benessere, artistico-culturali ed ambientalistiche di cui la nazione dispone, senza dimenticare l’incredibile successo dell’Expo di Milano. Mentre gli stranieri hanno continuato a scegliere in numero sempre maggiore lo Stivale, muovendosi in modo pressoché omogeneo nelle aree d’affari/shopping, d’arte maggiore/minore, marine, lacuali, termali e montane».
Il presidente di Federalberghi, infine, detta la sua ricetta per far sì che i dati positivi registrati nel 2015 possano consolidarsi anche negli anni a venire e che l’Italia possa riconquistare posizioni nella classifica mondiale dei Paesi a vocazione turistica?
«Chiediamo che il nuovo piano strategico nazionale», spiega Bocca, «conferisca attenzione prioritaria alla promozione del prodotto Italia, aumenti le risorse destinate alle imprese che investono nella riqualificazione dell’offerta, rafforzi le misure di contrasto alla proliferazione delle attività abusive, promuova la realizzazione delle infrastrutture di supporto allo sviluppo turistico. Sul fronte della governance, sarà essenziale la ridefinizione delle competenze che dovrà seguire il nuovo assetto del titolo V della Costituzione, così come la necessità di presidiare sempre più le istituzioni comunitarie, dove quotidianamente vengono assunte decisioni di importanza vitale».
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