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FOIA – Freedom of Information Act

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Solo pochi addetti ai lavori sanno a cosa ci si riferisca quando si evoca l’acronimo F.O.I.A., il Freedom of Information Act. I più hanno iniziato a sentirne parlare solo qualche settimana fa, a proposito dei decreti attuativi della Legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione della Ministra Marianna Madia (L.124/2015). In particolare l’art. 7 attribuisce al Governo una specifica delega ad adottare un decreto legislativo che riconosca in ogni circostanza il diritto di accesso dei cittadini agli atti e alle informazioni detenute dalla pubblica amministrazione. Sia chiaro, una legge in merito già esiste e opera da molti anni (L. 241/1990) ma le limitazioni imposte al diritto di accesso e di informazione sono davvero troppe, soprattutto oggi, in epoca di amministrazione digitale.
I decreti attuativi della riforma Madia, tra cui quello relativo al FOIA, erano già attesi in Consiglio dei Ministri da qualche settimana, ma motivazioni tecniche e politiche hanno consigliato un breve rinvio. Ora dovremmo esserci e già nel corso della prossima settimana il Consiglio dei
Ministri dovrebbe varare il pacchetto che comprende tutti i decreti attuativi della riforma del Codice dell’amministrazione digitale (FOIA, SPID – identità digitale – e il progetto Italia Login).
Tuttavia sui contenuti del decreto “FOIA” c’è qualche preoccupazione. Infatti il noto avvocato e blogger Fulvio Sarzana ha dichiarato a Repubblica: “Pare che nel decreto ci siano molte eccezioni che di fatto renderanno discrezionale l’accesso per il cittadino, vanificando l’essenza stessa del diritto all’informazione. Inoltre, la possibile scelta di collocare il FOIA all’interno del decreto trasparenza, che ha già previsto dal 2012 un accesso civico mai partito, e non all’interno della legge sul procedimento (che regola il diritto di accesso), determinerà una possibile ineffettività dello stesso accesso”.

Preoccupazione condivisa anche da numerose associazioni che si riconoscono nelle posizioni di Foia4Italy, le quali chiedono sia garantito un diritto di accesso esteso a chiunque senza obbligo di motivazione e per tutti i documenti, gli atti, le informazioni e i dati detenuti o in possesso di un soggetto pubblico, comprese le società partecipate e i gestori di servizi pubblici, definendo poche e chiare eccezioni e costi limitati alle sole spese di riproduzione e di spedizione.
In attesa del testo del decreto attuativo, per conoscere meglio i termini del dibattito e le principali posizioni in campo, abbiamo pensato di portare all’attenzione dei lettori di Felicità Pubblica tre testi di sicuro interesse elaborati da Foia4Italy:
• il Manifesto per il Freedom of Information Act italiano;
• il testo della petizione “Subito una legge sulla trasparenza per battere la corruzione e costruire una democrazia più forte”;
• il documento denominato “I 10 punti irrinunciabili per un freedom of information act”.

FOIA4Italy – Manifesto per il Freedom of Information Act italiano

Vogliamo un governo del potere pubblico in pubblico. La cultura della trasparenza è la spina dorsale di un Paese avanzato. Conoscere le informazioni che ci riguardano (dai conti pubblici alla salubrità dell’ambiente in cui viviamo) non deve essere un’impresa per pochi, ma una possibilità e un diritto di tutti. Per questo FOIA4Italy lancia la sfida e chiede al Governo un Freedom of Information Act (FOIA) anche in Italia.

Il diritto di accesso è regolato da norme conosciute internazionalmente come Freedom of Information Act (FOIA). In base ad esse la pubblica amministrazione ha obblighi di informazione, pubblicazione e trasparenza e i cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni che non contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy. Oggi, in Italia, questo diritto non è ancora pienamente garantito e la mancanza di un FOIA italiano limita l’opportunità di essere cittadini attivi.

Avere accesso alle informazioni raccolte dallo Stato in nome dei cittadini e con risorse dei cittadini non è un’esigenza solo di giornalisti, lobbisti ed esperti.

È un diritto universale, che è alle fondamenta della nostra libertà di espressione perché è il presupposto di una nostra piena partecipazione come cittadini alla vita democratica.
Il diritto di accesso è fondamentale per tutelare i propri diritti nei confronti della pubblica amministrazione, conoscerne l’operato, per pensare insieme migliori politiche pubbliche, per analizzare problemi sociali ed economici, per contrastare corruzione e criminalità organizzata. Trasparenza e accesso per una relazione meno asimmetrica tra amministrazione e cittadino.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto l’accesso alle informazioni detenute dai governi come diritto: oggi più di 90 Paesi democratici hanno un FOIA.
In Italia, nonostante diverse leggi sulla trasparenza, manca ancora uno strumento comparabile a un FOIA. La legge 241 del 1990 sul procedimento amministrativo è considerata tra le più restrittive d’Europa. Il Decreto Legislativo 33 del 2013 non ha ridotto i limiti entro i quali un cittadino può chiedere informazioni alla pubblica amministrazione e a poco più di un anno dalla sua adozione sono ancora più evidenti i limiti di un provvedimento che non prevede sanzioni per le amministrazioni non trasparenti. FOIA4Italy non si accontenta di quanto fatto finora e chiede di più perché la linea di confine tra cittadinanza e sudditanza è ancora molto sottile.

FOIA4Italy nasce dalla società civile. Il nostro scopo è ottenere, anche in Italia, strumenti già disponibili in molti altri Paesi per controllare l’operato dell’amministrazione e snellire il suo lavoro. Vogliamo norme sulla trasparenza moderne, di larga applicazione e facilmente utilizzabili dai cittadini.

Abbiamo quindi deciso di scrivere una proposta di legge che introduca, finalmente, anche nel nostro Paese una legge evoluta sull’accesso all’informazione: se approvata, la legge consentirà a chiunque (non solo ai cittadini) di poter conoscere tutti gli atti, documenti e dati formati e detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, con poche e tassative eccezioni.

La nostra visione è di mettere qualunque cittadino italiano che lo desideri in condizione di diventare agente di trasparenza. FOIA4Italy si batterà perché i cittadini sappiano a che punto sono i piani per gli asili nido pubblici; perché si possa scoprire dove sono gli investimenti promessi per contrastare la violenza domestica; per avere dati certi sulla situazione sanitaria della propria regione; perché si possano avere cifre precise su quanti sono gli esodati; per sapere di finanziamenti, incarichi e conflitti di interessi e per scoprire la corruzione che si cela dietro a un appalto prima che sia troppo tardi ed evitare così gli enormi sprechi e ritardi che abbiamo visto negli ultimi anni.
Ma più semplicemente il FOIA serve anche a te quando non sai a che punto è la tua richiesta di visita specialistica all’ospedale, quando un call center comunale ti lascia in attesa per ore; quando non sai perché il tuo permesso di soggiorno tarda a venire rinnovato.

Un FOIA italiano aiuta a combattere la corruzione e quindi fa risparmiare. Negli Stati Uniti, dove la legge sul diritto all’informazione è una risorsa cui i cittadini ricorrono di frequente, il costo totale annuo per l’applicazione della legge è inferiore a $1,4 per ogni cittadino. Agli italiani la corruzione pubblico-privata costa 1.000 euro a testa all’anno. Anche una piccola diminuzione della corruzione ripagherebbe i costi di applicazione della legge.

Sapere quello che ci riguarda non dovrebbe essere un’impresa.
Il nostro interesse legittimo è poterci occupare delle nostre comunità.
Chiediamo di sapere per poter analizzare, capire, agire.

Perché FOIA4Italy non resti sulla carta, ci impegnamo a diffondere con eventi, iniziative e attività nei prossimi mesi i contenuti della proposta e cercheremo di incontrare cittadini e organizzazioni per far conoscere i vantaggi dell’avere un FOIA anche in Italia.

Unisciti a FOIA4Italy per chiedere al Governo italiano un vero Freedom for Information Act!

Petizione “Subito una legge sulla trasparenza per battere la corruzione e costruire una democrazia più forte”

Chiediamo un Freedom of Information Act (FOIA) per l’Italia, e lo chiediamo ora: un diritto che è già legge in 100 paesi e che permette ai cittadini l’accesso a dati e documenti della pubblica amministrazione.

Lo stesso Presidente del Consiglio lo aveva promesso, addirittura fin dal giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi. Solo che da allora non è successo nulla: nessun impegno reale. Neppure un tweet.

Abbiamo proposto un testo attualmente nelle mani dell’intergruppo innovazione della Camera. Adesso la sfida è trasformarlo in legge.

Il Foia serve subito all’Italia e agli italiani perchè la pubblica amministrazione produce ed è in possesso di moltissime informazioni di estrema importanza che però non sono accessibili a tutti: conosce ad esempio di che cosa si muore in una città dove si trova un grande impianto industriale, i dati della sicurezza degli edifici scolastici, quanto lo Stato versa per i vitalizi agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione, i nomi e le aziende che gestiscono gli appalti dei grandi eventi e come e da chi viene gestito il business dell’accoglienza ai migranti nelle città.

Tutte queste informazioni sono raccolte in nome della collettività e grazie alle risorse dei contribuenti. Eppure noi cittadini non possiamo accedervi facilmente né conoscere cosa fanno le istituzioni, e, perché no, controllare l’operato dei nostri rappresentanti.

La trasparenza è uno dei pilastri della democrazia, attrae fiducia e investimenti ed è una delle armi più efficaci contro la corruzione. Con il Foia tutti hanno diritto di sapere quello che fanno governi e amministrazioni e i cittadini possono accedere agli atti e ai documenti della pubbliche amministrazioni.

Chiediamo insieme al Governo italiano un vero Freedom of Information Act basato sulla nostra proposta e che rispetti i 10 punti irrinunciabili che abbiamo individuato.

Dobbiamo essere in tanti: solo così si parlerà della nostra richiesta di cambiamento e non potranno ignorarci.

I 10 punti irrinunciabili per Freedom of Information Act

Ecco i dieci punti senza i quali una nuova legge sulla trasparenza non può per noi definirsi un Freedom of Information Act:

1. il diritto di accesso è previsto per chiunque, senza obbligo di motivazione (eliminando le restrizioni previste dalla Legge n. 241/1990);
2. possono essere oggetto dell’accesso tutti i documenti, gli atti, le informazioni e i dati formati, detenuti o comunque in possesso di un soggetto pubblico;
3. si applica non solo alle amministrazioni ma anche alle società partecipate e ai gestori di servizi pubblici;
4. le risposte delle amministrazioni devono essere rapide (max 30 gg);
5. le eccezioni all’accesso sono chiare e tassative;
6. l’accesso a documenti informatici è gratuito (non sono dovuti nemmeno costi di riproduzione);
7. nel caso di atti e documenti analogici, può essere richiesto solo il costo effettivo di riproduzione e di eventuale spedizione;
8. quando un’informazione è stata oggetto di almeno tre distinte richieste di accesso, l’amministrazione deve pubblicare l’informazione nella sezione “Amministrazione Trasparente”;
9. in caso di accesso negato, i rimedi giudiziari e stragiudiziali sono veloci e non onerosi per il richiedente;
10. prevede sanzioni in caso di accesso illegittimamente negato.

Anac e Libera
Sistema sanitario e cittadinanza attiva
2 Comments
  1. […] FOIA – Freedom of Information Act17 gennaio 2016 […]

  2. […] Act italiano? I lettori di Felicità Pubblica ricorderanno dapprima la lunga attesa (leggi l’articolo), poi l’approvazione preliminare dello schema di decreto attuativo (leggi l’articolo), le […]

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