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Dagli anziani delle Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) alle persone di tutte le età affette da disabilità, dai bambini delle scuole primarie fino ai più adulti torna un metodo di cura antico come il mondo, l’autobiografia.
A rilanciare l’utilizzo di questa “terapia dell’anima” recentemente è stata la Cooperativa di Lanza del Vasto, in provincia di Genova, per la propria Rsa rendendo l’epifania degli ospiti della struttura un evento molto gradito e costellato di memorie rievocate dal mondo dell’infanzia.
Raccontarsi, parlare di sé, sono strumenti di cura emotiva da non sottovalutare perché aiutano a depotenziare le emozioni negative e a esaltare quelle positive per ricollocare al centro del proprio vivere un sano equilibrio esistenziale.
Ogni forma di racconto è potenzialmente utilizzabile, ciascuno può scegliere la propria sulla base delle personali tendenze e peculiarità; avremo allora un racconto che si serve della forma del diario, più intimistica ed emotiva, oppure quella della fiaba nella quale sfidare e battere i “cattivi”, metafore dei momenti più delicati dell’esistenza. Ma anche il disegno, il fumetto, le illustrazioni. Qualsiasi cosa, in sostanza, serva a liberare la propria libera espressione attraverso la narrazione.
Filosofi come Duccio Demetrio e psicologi di una certa rilevanza come Carl Rogers, hanno più volte esaltato i benefici apportati dall’autobiografia, e, in termini più pratici, è l’operatore socio-sanitario Ivano Malcotti, con esperienza diretta sul campo, a spiegare la dinamica di questa “fisioterapia dell’anima”: «Si parte sempre dal diario emozionale, come primo approccio per entrare in relazione con le persone perché tutto è incentrato sulla persona che esterna ricordi e sensazioni che vengono rielaborati in varie forme e tipologie narrative. Da qui nascono i racconti molto commoventi di uomini e donne che rievocano momenti importanti, anche traumatici, della propria vita ma anche quelli più belli, che servono a non abbandonare le proprie passioni, come quella per la musica, che è anch’essa una forma di terapia».
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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