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Culture Go Go: imparare l’inglese ospitando un madrelingua

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Imparare l’inglese ospitando un madrelingua nella propria abitazione: è questa l’ultima frontiera della sharing economy. Dopo la condivisione delle proprie abitazioni attraverso l’house sharing, delle automobili e delle biciclette con il diffuso car o bike sharing, e dopo aver sdoganato anche la condivisione della propria tavola da pranzo, con i quanto mai trendy home restaurant, ora è il momento di condividere le proprie competenze.

La vera novità di questi originali corsi di lingua accelerati è la totale gratuita dell’operazione. Il madrelingua, infatti, non viene pagato da chi intende apprenderne l’idioma, ma al contrario viene ospitato in casa per una vera full immersion di inglese.

Nulla di nuovo sotto il sole dal momento che esistono da decenni ormai le vacanze studio in cui giovani o meno giovani trovano ospitalità in abitazioni di gente locale? Al contrario. La vera rivoluzione, infatti, sta nel fatto che non sarà più necessario raggiungere paesi stranieri per apprendere una lingua, ma basterà ospitare un madrelingua, cucinare per lui e fare esercizio tra le proprie mura domestiche.

Per agevolare l’operazione da qualche tempo è nata una vera e propria piattaforma in grado di mettere in contatto madrelingua delle più svariate nazionalità con cittadini che abbiano a disposizione un letto per ospitarli e che, soprattutto, siano intenzionati ad apprendere una lingua straniera.

La piattaforma si chiama Culture Go Go e l’iscrizione è totalmente gratuita. Tra i requisiti richiesti per partecipare all’iniziativa di sharing economy, come specificato sullo stesso sito: vivere in un paese dove la Culture Go Go è disponibile (Italia, Spagna e America Latina); essere in grado di fornire un alloggio e cibo agli anglofoni; avere almeno un livello base di inglese (preferibilmente); essere entusiasta e proattivo nel voler imparare l’inglese.

A ideare la piattaforma due giovani viaggiatori, Tim e Francesca, che spiegano sulla loro piattaforma: «Abbiamo elaborato l’idea di Culture Go Go dopo aver vissuto in Spagna per alcuni anni. Attraverso il nostro lavoro come insegnanti di inglese abbiamo visto la necessità di creare un nuovo modo, più emozionante per la gente di imparare l’inglese. Abbiamo anche scoperto che volevamo entrare in contatto con i nostri studenti al di là della classe. Volevamo arrivare a conoscere i loro amici, familiari, costumi e la cultura e conoscere la vera vita locale. Ecco dove l’idea entrò in azione», rivelano ancora. «Ci siamo resi conto che c’erano due cose che le persone potevano scambiarsi: pratica della lingua inglese con un anglofono nativo; vitto e alloggio e una esperienza culturale con un ospite locale. Il nostro obiettivo era quello di creare uno scambio significativo che avvantaggiasse entrambe le parti».

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