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In occasione della Conferenza Onu sul clima COP21 che si sta tenendo in questi giorni a Parigi, la multinazionale dell’hi-tech Google ha deciso di mettere a disposizione il suo servizio Street View per monitorare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici in varie parti della Terra.
Grazie a questo nuovo servizio gli internauti possono osservare più da vicino l’impatto ambientale dell’aumento delle temperature, in particolare di tre ecosistemi più a rischio. L’onorevole scopo del colosso dell’informatica è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di agire da subito, adottando stili di vita più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Tra gli ecosistemi più a rischio presenti su Google Street View vi è l’habitat degli orsi polari, in Canada. Utilizzando il programma satellitare della multinazionale americana è possibile osservare l’area di Churchill, a Manitoba. Trattandosi di una zona inaccessibile alle auto, Google ha chiesto aiuto all’associazione animalista Polar Bears International, che si occupa di preservare l’habitat degli orsi polari. Gli attivisti hanno impiegato le attrezzature fornite da Google, nell’ambito del Trekker Loan Program, per monitorare gli animali nel loro habitat e documentare la perdita di biodiversità nella regione. Le riprese mostrano un orso polare in difficoltà a causa del clima più caldo. L’aumento delle temperature, infatti, sta causando importanti perdite di ghiaccio, privando così gli orsi di una risorsa necessaria per la loro sopravvivenza.
Il riscaldamento climatico ha effetti diversi da regione a regione e le sue influenze a livello locale sono molto difficili da prevedere. Ad esempio il secondo ecosistema a rischio mostrato dalla multinazionale dell’hi-tech è una foresta di querce nella California Centrale, regione messa a dura prova dalla siccità. A causa dell’aumento delle temperature gli alberi stanno scomparendo. La Nature Conservancy-California si sta avvalendo del programma di Google per monitorare le variazioni della foresta e studiare strategie di adattamento più adeguate.
Il secondo ecosistema a rischio immortalato da Google è una foresta di querce nella California Centrale, regione messa a dura prova dalla siccità. A causa dell’aumento delle temperature gli alberi stanno morendo. La Nature Conservancy-California sta utilizzando il programma di Google per monitorare le variazioni della foresta e studiare strategie di adattamento più efficaci.
Infine, gli internauti hanno l’opportunità di esplorare anche la foresta pluviale amazzonica grazie alle riprese degli attivisti della Amazonas Sustainable Foundation, che hanno deciso di filmare i posti più remoti e incontaminati della regione. Obiettivo dell’associazione, infatti, è quello di far ammirare a tutti lo straordinario patrimonio di biodiversità minacciato dai cambiamenti climatici. Pertanto, non resta che attivarci e lottare per evitare altre conseguenze disastrose per il nostro pianeta.
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