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Consentire al piccolo Jeoffrey di trascorre tutto il tempo vicino alla sua mamma indaffarata nelle faccende domestiche e lavorative. E’ questo il sogno realizzato dalla Fondazione Fontana onlus che, in collaborazione con il Saint Martin CSA e l’Arche Kenya, ha restituito il sorriso a un piccolo bambino keniota affetto da una grave forma di disabilità e alla sua famiglia. Il progetto, dal nome “La Sedia di Cartone”, consiste nella realizzazione di un ausilio fatto di cartone riciclato che consente al piccolo non solo di poter condividere tante piccole azioni quotidiane con la sua mamma, ma anche di mantenere una postura corretta, evitando così l’instaurarsi di altre malformazioni.
L’iniziativa fa parte di un più ampio piano, il CPPD, che dal 2009 si prende cura, attraverso 14 lavoratori e circa 400 volontari locali, di persone con disabilità al Saint Martin CSA, anche attraverso la costruzione di ausili con una tecnica chiamata APT – Appropriate Paper-based Technology.
Ogni anno sono più di 150 gli ausili che vengono costruiti e di questi il 30% viene realizzato impiegando il cartone riciclato.
La storia di Jeoffrey e la sua mamma è raccontata attraverso un cofanetto che contiene un Minibook e il documentario breve di Marco Zuin di cui vi proponiamo di seguito il trailer.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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