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E’ la sede del Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite con sede a Roma, l’edificio più green d’Italia. La struttura ha, infatti, ottenuto il livello ‘Platino’ della certificazione Leed, il più alto dei riconoscimenti per la sostenibilità ambientale attribuibile a un edificio e il primo mai assegnato a un’agenzia dell’Onu.
A rendere il palazzo romano un’eccellenza dell’ecosostenibilità sono le pareti di vetro per far passare la luce naturale, una gestione ottimale dell’acqua, l’attenzione al risparmio energetico, la palestra interna e la mensa con cibi bio e vegani per il benessere dei dipendenti, ma anche spostamenti ridotti e con veicoli green per il personale.
Il sistema Leed, acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design, sviluppato dal Green Building Council, è infatti basato su cinque pilastri principali: sostenibilità del sito, efficienza dell’uso dell’acqua, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità dell’aria interna e una miriade di sotto-requisiti valutati su basi scientifiche.
Un riconoscimento, quello ottenuto dalla struttura romana, che inorgoglisce Dave Nolan, facilities management officer dell’Ifad. «Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento», commenta Nolan che ha seguito tutte le fasi della certificazione a partire dal 2010 «quando, lo stesso edificio aveva ottenuto, primo in tutta Italia, la certificazione oro del sistema Leed». In appena 5 anni le prestazioni sono talmente aumentate, grazie a una drastica riduzione del consumo energetico e a una riduzione delle emissioni di carbonio da 5579 tonnellate a 3930.
«Non è una certificazione che si ottiene facendo qualche sforzo per un periodo e poi si appende al muro», aggiunge Nolan, «ma è un modo di vivere. Noi abbiamo infatti dovuto dimostrare come, dal 2010 a oggi, siamo stati sempre attenti all’ambiente. Al di là di elementi come la scelta dei materiali, il controllo rigoroso degli impianti o l’uso di detergenti eco-compatibili per le pulizie, importante è stato il coinvolgimento dello staff dell’edificio. Uno dei fattori che ci ha fatto conquistare infatti 7 punti in più è stato un questionario sottoposto ai dipendenti, dal quale è emerso che l’87% di loro in una settimana tipo veniva in ufficio con mezzi sostenibili come bicicletta, mezzi pubblici o auto ibride».
Dipendenti che oltre ad avere la fortuna di vivere in un ambiente ecosostenibile, possono contare anche su una serie di benefit, dalla palestra interna dove è possibile effettuare corsi di yoga e pilates, alla walking clinic con controlli medici gratuiti per tutto lo staff, passando per una mensa dove sono sempre previsti cibi biologici.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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