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Sarà un computer a valutare lo stato dei pazienti ricoverati in ospedale e a elaborare la diagnosi più rapida ed efficace. Si tratta del supercomputer Watson di Ibm che sarà utilizzato per prendere decisioni sulla terapia del cancro in 14 ospedali negli Stati Uniti e in Canada. Il cervellone consente, infatti, di revisionare grandi quantità di dati medici che i dottori impiegano molte settimane a esaminare, accelerando il processo di diagnosi e l’avvio della terapia più consona per ogni malato. Il sistema aiuterà a valutare i singoli tumori e a suggerire quale farmaco dovrebbe essere usato per colpirli.
«Quando hai a che fare con il cancro, è sempre una gara», ha affermato Lukas Wartman della Washington University di St. Louis, fra le strutture che adotteranno il sistema Watson. «Essendo anche io un malato di cancro, so quanto sia importante valutare al meglio le informazioni che ci arrivano dalla genomica. Purtroppo, tradurre questi dati in potenziali opzioni di trattamento richiede spesso settimane, con team di esperti che si devono dedicare a studiare un solo paziente. Watson sembra aiutare drasticamente a ridurre i tempi».
Le strutture aderenti includono la Cleveland Clinic, il Fred Pamela Buffett Cancer Center di Omaha e il Cancer Centre di Yale. Altre 11 si uniranno al programma entro la fine del 2015 e tutte hanno stretto un accordo commerciale riservato con Ibm.
Nei mesi scorsi, per accelerare l’adozione della tecnologia di ‘cognitive computing’ di Watson, Ibm ha annunciato un investimento da 20 mln di dollari in Modernizing Medicine: un fornitore di soluzioni basate su cloud, che aiutano gli specialisti a creare e utilizzare le informazioni mediche in modi nuovi per supportare le decisioni direttamente nei centri di assistenza.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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