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Incrementare il Registro nazionale gemelli per aiutare la ricerca e la conoscenza. E’ questo l’obiettivo del flash mob in programma domani, 10 ottobre alle 10, in piazza del Campidoglio a Roma. L’iniziativa è promossa dall’Istituto superiore di sanità secondo cui i fratelli nati lo stesso giorno rappresentano ”una risorsa importante per la conoscenza medica e scientifica. È per questo che all’Istituto è nato il Registro Nazionale Gemelli, che oggi conta l’iscrizione di 27.000 persone in tutto il Paese”.
La manifestazione, che coinvolgerà tutte le coppie di gemelli romani iscritte al Registro ha lo scopo di offrire maggiore visibilità allo strumento di catalogazione dell’Iss che ha come funzione principale quella di permettere, attraverso un confronto tra coppie di gemelli monozigoti, ossia con lo stesso patrimonio genetico, e coppie eterozigote, con patrimoni genetici differenti, una stima della misura in cui la componente genetica e quella ambientale determinano le caratteristiche biologiche e psicologiche, sia normali che di malattia.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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