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D-Orbit: la startup italiana contro i rifiuti spaziali

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Per porre un freno al problema dei rifiuti spaziali che galleggiano in orbita con il rischio di danneggiare gravemente i satelliti operativi arriva in aiuto una tecnologia messa a punto da una startup italiana, la D-Orbit.

Ideata nel 2008 da Luca Rossettini, la startup ha realizzato il D3, un dispositivo di decommissioning (smantellamento) che permette di rimuovere i satelliti dallo spazio alla fine del loro ciclo di vita e ricondurli a terra, assicurando così una significativa riduzione dei costi per gli operatori satellitari, un aumento della redditività dei satelliti e una maggiore fruibilità dei servizi satellitari in tutto il mondo.

D-Orbit è riuscita in poco tempo a raccogliere risorse per oltre 3 milioni di euro ed è attualmente in grado di portare a termine la Missione D-Sat, prevista per il 2016 con il lancio del primo satellite al mondo che, a fine vita, verrà rimosso dallo spazio in modo sicuro.

La startup, inoltre, è stata tra le prime ad avvalersi dello Strumento Finanziario Partecipativo per le start up innovative, istituito dalle nuove riforme in materia di competitività e accesso alle risorse finanziarie da parte delle startup.

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