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Una moltitudine significativa di soggetti istituzionali, soprattutto a livello di enti locali, sta utilizzando il crowdfunding per finanziare opere pubbliche e attività di restauro del tessuto urbano.
Se da una parte il crowdfunding civico (dal libro “Il finanziamento collettivo come opportunità: il crowdfunding” curato dalla Direzione generale della Provincia Autonoma di Trento) porta con sé il superamento della separazione concettuale tra le sfere del privato, del pubblico e dell’impresa in vista di un bene e di un benessere comune o condiviso, dall’altra si tende più correttamente a distinguere a seconda che:
In termini generali la dimensione civica del finanziamento collettivo è colta sia come grande speranza di cambiamento etico sia come mezzo di una strategia di innovazione sociale. Chi propone questa lettura muove, peraltro, da una prospettiva tipica dell’urbanistica e valorizza l’appartenenza alla città come una sorta di “casa della società”.
Il crowdfunding civico si può interrelazionare con:
2.il bilancio partecipativo, che prevede l’assegnazione di una parte di bilancio, generalmente di un ente locale, ai cittadini, affinché partecipino alle scelte della Pubblica Amministrazione, incidendo per renderle più coerenti con le loro reali necessità.
Il crowdfunding civico rappresenta, quindi, una via d’uscita a una sempre più diffusa scarsità di risorse delle amministrazioni locali e favorisce inoltre un senso di appartenenza dell’individuo alla comunità che lo spinge a percepire la cosa pubblica non più come “dello stato”, ma come “propria”.
Un’opportunità di coinvolgere più persone nei processi decisionali e rendere disponibili più risorse finanziarie.
Esempi di crowdfunding civico sono:
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