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Cinquantasette piani, 190 metri di altezza, 147 appartamenti e 100 per 100 di energia proveniente da fonti rinnovabili. E’ il Turning Torso, l’avveniristico grattacielo con torsione ideato dall’architetto e ingegnere spagnolo Santiago Calatrava e costruito dieci anni fa in Svezia per rilanciare la decadente area industriale di Malmo.
Un’opera che quest’anno è valsa al suo ideatore un importante riconoscimento: il 10 Years Award. Completata nel 2005, la Turning Torso è il primo grattacielo progettato da Calatrava ma anche il primo grattacielo con torsione al mondo. Le nove sezioni pentagonali dell’edificio ruotano di 90 gradi andando a salire e configurando così il profilo curvo del grattacielo e a collegare le unità c’è un esoscheletro in acciaio che somiglia a una colonna vertebrale che si torce verso l’alto insieme alla struttura.
Nella parte più bassa ospita uffici mentre nelle sette sezioni superiori si distribuiscono 147 appartamenti, da uno a cinque per piano, tutti con uno standard elevatissimo di sostenibilità, sia per quanto riguarda l’energia, proveniente al 100 per 100 da fonti rinnovabili, sia per lo smaltimento dei rifiuti con una serie di tubature che collegano gli appartamenti a un impianto municipale per i biogas, dove il materiale di scarto è trasformato in energia.
Ma Calatrava ha ottenuto quest’anno un secondo importante riconoscimento: il premio ‘Progetto dell’anno’ da parte dell’Engineering New-Record per l’innovation Science and Tecnology Building, il bianco edificio del Politecnico della Florida. L’edificio fa parte di un campus, interamente progettato da Calatrava, che occupa 69 ettari e destinato ad accogliere aule scolastiche, laboratori didattici e di ricerca, sale per seminari, sale riunioni e un grande spazio comune. Il suo avveniristico tetto curvo include un complicato sistema frangisole cinetico che raffredda la struttura a seconda della posizione del sole.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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