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Case dell’acqua: dall’Expo all’hinterland milanese

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Sono 18 i comuni che avranno a disposizione le case dell’acqua attualmente presenti all’Esposizione Universale

Le case dell’acqua installate all’interno dell’Expo di Milano, al termine dell’esposizione internazionale prevista per il 31 ottobre 2015, avranno una seconda vita nei comuni dell’area metropolitana della città.
Ognuna di esse possiede ben 8 erogatori che distribuiscono acqua liscia, gassata o mista per un totale di circa 7 mila litri d’acqua al giorno, l’equivalente di tre volte l’attuale capacità massima di quelle già presenti a Milano.

«Un’occasione per implementare sul territorio una rete che è già fiorita e sviluppata e che sta portando importanti risultati», commenta Eugenio Comencini, vice sindaco della Città metropolitana di Milano, soffermandosi anche sull’aspetto dell’impatto ambientale e su come questa decisione «consenta di risparmiare per la produzione e per il recupero delle bottiglie di plastica e vetro».

Attualmente, infatti, sono 150 le casette presenti sul territorio milanese e insieme equivalgono a 48 milioni di litri di acqua al giorno per un risparmio pari a 30 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo. Numeri molto importanti se si considerano le relative tonnellate in meno di materiale da smaltire e la conseguente riduzione di immissioni nocive di CO2 in atmosfera.

A testimonianza del loro ormai imminente futuro, ogni casa dell’acqua che ora si trova all’Expo di Milano presenta un’illustrazione del luogo prescelto per la futura destinazione.

Ad aggiudicarsi le casette sono stati i comuni di Bollate, Canegrate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Gorgonzola, Gudo Visconti, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Noviglio, Pieve Emanuele, Robecchetto con Induno, Rodano, Senago, Sesto San Giovanni e Solaro.

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