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Continua l’azione della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition nell’ambito dell’Expo 2015. Dopo il Protocollo di Milano, il 23 settembre è stato presentato lo Youth Manifesto sul futuro del cibo, delle persone e del pianeta, un ulteriore contributo alla Carta di Milano che sta per essere consegnata al Segretario dell’ONU Ban-ki Moon. Si tratta di un insieme di proposte concrete, elaborate da ottanta giovani ricercatori, rivolte a sette ruoli chiave del sistema alimentare (policymaker, agricoltori, attivisti, educatori, industria alimentare, giornalisti e ricercatori) per combattere gli attuali paradossi.
Queste le proposte del Youth Manifesto.
Per i policymaker: valutare l’impatto ambientale, sociale, culturale e sulla salute delle proposte e delle scelte politiche, senza limitarsi alla semplice analisi economica dei costi e benefici.
Per gli agricoltori: favorire il ritorno dei giovani all’agricoltura, l’attività che ci nutre. Lavorare con i Governi per dare a ogni persona un miglior accesso alla terra in contesti rurali e urbani, per ottenere maggiori finanziamenti e ideare migliori strategie per far crescere una nuova generazione di agricoltori.
Per gli educatori: impegnarsi a insegnare a tutti i bambini e i ragazzi la relazione che lega il cibo, le persone, la salute e il pianeta, rendendo obbligatoria nei programmi scolastici di tutto il mondo l’educazione alimentare e all’agricoltura.
Per i manager dell’industria alimentare: guidare le aziende creando filiere sostenibili, sostenendo gli agricoltori e sviluppando prodotti sani che ispirino i consumatori ad adottare stili di vita sostenibili.
Per i giornalisti: valorizzare l’informazione sui temi della fame, del cibo, dell’obesità, dell’alimentazione e dell’agricoltura basata sui fatti, anche creando un “Foodlitzer”, premio internazionale per il giornalismo indipendente sulla sostenibilità agroalimentare.
Per gli attivisti: chiedere alle aziende agricole e alimentari di aprire i loro Consigli di Amministrazione ai nostri rappresentanti, favorendo la cooperazione tra il mondo del business e gli attivisti, ad esempio nell’ambito di agricoltura sostenibile, della riduzione degli sprechi alimentari e della formulazione di prodotti più sani.
Per i ricercatori: fornire dati aperti e imparziali, per connettere tra loro discipline diverse e far sì che concetti complessi su cibo, agricoltura e nutrizione diventino comprensibili, accessibili e utilizzabili.
Ecco la presentazione del manifesto a cura della Fondazione Barilla.
Sono nato a Pescara il 18 settembre 1955 e vivo a Francavilla al Mare con mia moglie Francesca e i miei figli Camilla e Claudio. Ho una formazione umanistica, acquisita frequentando prima il Liceo Classico G.B. Vico di Chieti e poi l’Università di Padova, dove mi sono laureato in Filosofia con Umberto Curi. Il primo lavoro è stato nella cooperazione: un’esperienza che ha segnato il mio futuro. Lì ho imparato a tenere insieme idealità e imprenditorialità, impegno individuale e dimensione collettiva, profitto e responsabilità. Negli anni seguenti ho diretto un’agenzia di sviluppo locale e promozione imprenditoriale, sono stato dirigente in un ente locale, ho lavorato come consulente anche per importanti aziende globali. Oggi sono presidente di una start up cooperativa: evidentemente i grandi amori tornano di prepotenza, quando meno te lo aspetti. Nel lavoro mi piace condividere progetti, costruire percorsi inediti, fare squadra, veder crescere giovani professionalità. Amo leggere e ascoltare musica, camminare in montagna e, appena possibile, intraprendere un nuovo viaggio.
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