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Stando a un’indagine di Skuola.net, infatti, sarebbero troppi gli istituti scolastici che nell’anno scolastico 2015/2016 non rispetterebbero il tetto di spesa massimo previsto dalla legge per ogni indirizzo e anno di corso. Le norme italiane prevedono che i professori, specificandone le motivazioni, possano superare questo limite al massimo del 10. Eppure lo studio del portale, che ha esaminato un campione di cento prime degli indirizzi con il maggior numero di iscritti presenti nelle dieci città italiane più popolose, prendendo in esame solo i libri di testo obbligatori adottati escludendo quelli consigliati, mettono in luce una situazione ben diversa. L’indagine evidenzia che almeno il 20% delle classi non rispetta neanche quest’ultimo limite. A queste si aggiunge un buon 20% del totale che oltrepassa il limite pur senza eccedere il margine di tolleranza. E rispetto al 2014, le classi che superano il tetto di spesa oltre la soglia consentita sono aumentate, passando da circa il 10% al 20%.
A conti fatti, 1 scuola su 5 fa spendere alle famiglie più di quanto sancito dalle norme. Skuola.net rileva tuttavia che mentre fino al 2013, con cadenza annuale, il Ministero dell’Istruzione era solito emanare un decreto che ritoccava all’insù i tetti di spesa in base al tasso d’inflazione, per gli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016 non è stato così e il Miur ha deciso di mantenere gli stessi tetti di spesa del 2012-2013. I prezzi di copertina non si sono però bloccati e questo può giustificare un aumento dei costi rispetto all’anno passato a parità di classi esaminate. E se in alcuni casi si tratta di un aumento di una manciata di euro, in altri la stangata è decisamente notevole.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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